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Il parere del preparatore atletico: "Stagioni no-stop con il Mondiale per club? Ecco come gestirle"

Il parere del preparatore atletico: "Stagioni no-stop con il Mondiale per club? Ecco come gestirle"FirenzeViola.it
Ieri alle 17:05Radio FirenzeViola
di Luciana Magistrato

Il preparatore atletico fiorentino Stefano Fiorini è intervenuto a Radio Firenzeviola durante la trasmissione "Scanner", approfondimento settimanale a cura di Giulio Dini, per parlare delle difficoltà dal punto di vista fisico e atletico dei giocatori di squadre che affronteranno il Mondiale per club dopo una stagione già lunga: "Capisco le indagini di mercato e il voler attrarre nuovi appassionati di calcio in paesi diversi ma la biologia dell'atleta è la stessa e non pesa tanto il numero delle gare ma l'arco di tempo nel quale si protraggono, perché ormai si parte da luglio e si arriva a luglio e nelle pause ci sono le Nazionali; dunque un atleta non si ferma mai. Nell'Nba ci sono partite ogni tre giorni ma poi ti fermi tre mesi. Così invece non è gestibile e bisogna ricambiare il modello, per un preparatore atletico non è proponibile. Luis Enrique ad esempio dopo i vari impegni ha mandato i suoi giocatori in vacanza prima della finale di Champions. Le squadre che hanno tanti impegni dovranno avere rose lunghissime per gestire le pause dei singoli e ottimizzare la gestione del recupero e l'allenamento invisibile che poi è lo stile di vita fuori dal campo perché ormai un calciatore di quel livello è un'azienda e la devi gestire".

Chi deve programmare il lavoro della squadra, come fa? "Il recupero fa parte dell'allenamento e non puoi sovraccaricare. Avete visto Lautaro? Per recuperare dopo la gara di andata con il Barcellona è stato fuori per poi stringere i denti nella gara di ritorno. Alle squadre che giocano tanto due giocatori per ruolo non bastano più. Ormai ci sono nove squadre da una parte e undici dall'altra per questo motivo, perché le big devono avere più scelte".

E restando alla gestione come va fatta? "Il giocatore si prende delle pause infortunandosi, il corpo umano si autodifende con questi stop. Andando nel pratico, questa è una cosa nuova per tutti, devi far recuperare tra un impegno e l'altro, devi gestire più il recupero che l'allenamento, si riduce la performance dell'atleta. E se Nico Paz avrà l'adrenalina della novità, Modric no, ogni giocatore ha una gestione diversa. L'importante è non far competere un atleta non al massimo della condizione".