A questo si è ridotta l'ambizione viola. Ma il livello della Fiorentina è questo da anni

A questo si è ridotta l'ambizione viola. Ma il livello della Fiorentina è questo da anniFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Stefano Prizio

La tanto sbandierata ambizione, concetto piuttosto vago di per sè, leitmotive di tutto l’anno e più volte chiamato in causa dal club viola, ad una giornata dalla fine del torneo si è ridotta a sperare che la Lazio talmente non voglia andare in Conference da permettere che il Lecce, squadra che le sta sotto di 34 punti, vinca all’Olimpico regalando così ai viola il sesto posto e appunto l’accesso nella coppa internazionale minore che la Fiorentina andrebbe a disputare per la quarta volta negli ultimi anni.

Ma non ci si stupisca di cotanta meschinità, perché oggidì è questo il livello della Fiorentina di Commisso. Infatti è piuttosto inutile fare voli pindarici, sognare Champions e persino scudetti o affermare, come pure fanno taluni con una posa snobistica che a Firenze la coppetta minore non la si vuole nemmeno disputare per un’altra volta. E’ inutile, perché quella è tutto ciò che avremo e persino per graziosa concessione altrui. Null’altro c’è in serbo per il popolo viola in quest’era americana fatta di molta retorica, propaganda a pioggia, ma fatti pochi e dozzinali.

E non già perché il presidente della Fiorentina sia poverello, ma solo e soltanto perché semplicemente egli è sbarcato in riva all’Arno d’argento con precisi progetti immobiliari e commerciali, ma senza interessi alle vittorie sportive, nè  tale interesse sembra essergli maturato in petto in questi sei anni di permanenza fiorentina. Non a caso l’ultimo segnale dal New Jersey è stato il rinnovo d’imperio e forse di dispetto, del tecnico Palladino, della serie: oh fiorentini lo criticate e non lo volete? E io vi dimostro che comando e decido di tenerlo succeda quel che succeda. Intanto è curioso osservare l’uscita sparsa di versioni tra loro contrastanti (veline?) sulla paternità della scelta di confermare Palladino, che poi quand’anche fosse stato il magazziniere a spingere per la conferma fino al 2027, il proprietario, qualora non fosse d’accordo, avrebbe comunque il potere di cambiare le cose, se lo tiene è segno che gli va bene.

Questa è la qualità delle cose viola ad oggi, giorno di Santa Rita da Cascia, patrona delle cause disperate, dell’annus domini 2025.Questa è e questa avremo! E per mantenere tale livello di ordinarietà, basta e avanza l’attuale dirigenza e l’allenatore in carica e anzi la rosa ad oggi a disposizione della Fiorentina è fin troppo ricca, per la modestia del livello degli obiettivi della Fiorentina basterebbe una rosa composta da giocatori della fiumana che è previsto rientri presto dai prestiti e mancati riscatti, vi risparmiamo i nomi per carità di patria.

A tutto questo giova rassegnarsi. Anche se, per dirla come Pelè, un rigore è un modo meschino di segnare e questo sembra proprio un modo meschino di condurre un club con una storia articolata e gloriosa, sebbene tali glorie siano ormai piuttosto antiche, come la Fiorentina.