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Le storie tese dell'asse Fiorentina-Juventus: parte tutto dal Divin Codino

Le storie tese dell'asse Fiorentina-Juventus: parte tutto dal Divin CodinoFirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini
Oggi alle 18:26Primo Piano
di Alessandro Buffi

Tutto ha inizio il 5 maggio 1985, quando a due giorni dalla firma del contratto con la Fiorentina, Roberto Baggio si infortunia in Vicenza-Rimini, un infortunio che sa di condanna: rottura del legamento crociato e del menisco della gamba destra. La Fiorentina, nonostante la gravità dell'infortunio non si tira indietro dall'affare e lo ingaggia. Lo stop è lungo e nei primi cinque mesi di contratto, Baggio non sentendosi meritevole dello stipendio, dato il suo prolungato periodo lontano dal campo, non lo ritira. Si arriva poi al 21 settembre 1986, quando Baggio esordisce con la maglia della Fiorentina, la gioia della prima volta in viola si spenge dopo una settimana, quando subisce una nuova lesione al menisco destro. Questo è il primo biennio del Divin Codino a Firenze, un sostanziale nulla di fatto, che ha comunque fatto innamorare la Fiorentina, ancora in attesa del suo ritorno, consapevole del potenziale enorme del giocatore. L'inizio non è dei più semplici, ma in appena tre anni, Baggio farà meraviglie a Firenze, con 39 reti in 94 partite (quasi un gol ogni due partite) diventando un simbolo amato da tutta Firenze.

L'addio, le proteste e l'amore per Firenze
Questo amore ha, come ogni cosa, una fine, anche se stavolta il vuoto e il dolore che lascia a Firenze è esaltato dalla destinazione intrapresa, Torino, sponda bianconera. Il tradimento della dirigenza non è digeribile per la tifoseria viola, che decide di scendere in piazza e dà vita ad una protesta mai vista per un calciatore, creando addirittura disordini al ritiro della Nazionale a Coverciano, dove Baggio e compagni preparano il Mondiale 1990. Nonostante le polemiche, Baggio si dimostrerà più di una volta affezionato al tifo viola e alla Fiorentina. La più grande dimostrazione d'amore arriva nell'aprile del 1991, quando uscendo dal campo, il neo giocatore della Juventus, raccoglie una sciarpa gigliata, lanciatagli dagli spalti. Eccola quindi la prima, grande scintilla capace di accendere definitivamente l'astio tra Fiorentina e Juventus, portato avanti negli anni dai numerosi trasferimenti da una squadra all'altra, dove nella maggior parte delle situazioni il club bianconero ha privato, con cifre cospicue, la Fiorentina dei suoi migliori talenti.

Nuovi trasferimenti animano la piazza fiorentina
I primi a dare seguito a quest'asse tra i due club sono: Bojinov, Neto e Felipe Melo che lasceranno la Fiorentina senza rumore, considerando anche la loro carriera poco felice dopo l'esperienza fiorentina. Negli ultimi anni, i trasferimenti tra il 2017 e il 2024 sono tornati a scaldare, anzi a infiammare, i rapporti tra queste due squadre. Il primo ad andarsene tra i fischi è stato Bernardeschi per 40 milioni, seguito da Chiesa nel 2020, Vlahovic nel 2022 e Nico Gonzalez nel 2024, per un totale di quasi 210 milioni di euro. Questi giocatori sono tutti accomunati, oltre che dal trasferimento alla Juventus, da una caretteristica, i fischi. Ogni volta che calcheranno il prato verde del Franchi, la tifoseria viola sarà pronta a bersagliarli, come testimoniato dall'ingresso in campo di Bernardeschi nell'ultima partita, che ha visto il Bologna ospite a Firenze.

Gli acquisti "bianconeri" del club viola
Il rapporto acquisti negli anni non è stato unilaterale, non è sempre stata la Juventus ad acquistare dalla Fiorentina, ma è successo anche il contrario, come dimostrano le presenze in maglia viola dei più "vecchi": Mutu, Balzaretti, Arthur, Pjaca e Amauri, fino ad arrivare ai recenti: Mandragora, Fagioli, Nicolussi Caviglia e Kean, che saranno dei viola per la partita di sabato proprio contro la Juventus.