DDR, Viola? Non potevo ma la piazza bella carica...

Daniele De Rossi, ospite alla Bobo Tv, ha risposto così sulla domanda di Cassano se, visto l'approccio con la Fiorentina, sarebbe stato pronto ad allenare già allora: "Finché non provi non lo sai ma in quel caso non potevo a livello legale non avendo ancora il patentino. I discorsi si chiudevano lì per questo motivo, ma devi comunque provarci. Ma già uno che si prende delle responsabilità del genere significa che è pronto, poi da allenatore c'i sono le partite, i risultati, c'è da sopportare la pressione perché sei solo. Mio padre ad esempio se perde è infastidito, anche se è ad un livello che non è che ti mandano via dopo due partite. Questo è il lavoro dell'allenatore, tu ti senti pronto, fai i bagagli, vai in un posto, vai sul campo ma dopo un mese puoi andare a casa. Ma io sono elettrizzato all'idea di allenare e farlo in una piazza bella carica mi sarebbe piaciuto e mi piacerebbe. La mia idea di calcio? Non è che dobbiamo inventarci nulla, c'è solo da prendere degli spunti e quando inizi ti relazioni con i più grandi.
Il migliore ora è Guardiola ma c'è gente che l'ha scopiazzato senza ottenere gli stessi risultati. Ma mi ispiro a quella filosofia lì. Lui ha cambiato il calcio, grazie ad una squadra che glielo ha permesso e giocatori come Messi e Iniesta che lo facevano vincere. L'allenatore che mi ha influenzato di più è Spalletti anche perché ci ho giocato più anni. Non è un carattere facile, è diretto e schietto ma io avevo un buon rapporto con lui. E' uno che a livello di idee e campo è forte, mi dispiace che non abbia avuto l'occasione di una big. Ma poi mi hanno influenzato anche Capello, Lippi e allenatori di diverse generazioni".
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