COMMISSO, Orgoglioso: cs più bello e più costoso

Alla fine della conferenza di presentazione ha preso la parola il presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Ecco il suo lungo e sentito discorso, anche per i doverosi ringraziamenti: "Il percorso è stato lungo, c'è molta gente da ringraziare. Ognuno di noi è orgoglioso di quanto fatto finora, comincio da quanto ho detto quasi due anni fa: sono venuto in Italia a dare indietro quanto mi ha dato, l'opportunità avuta grazie ai sacrifici di mia madre e mio padre di fare successo in America. Alla mia età mi sono detto: ora o mai più, e il calcio per me è sempre stato fondamentale. Senza di quello non avrei mai preso le borse di studio. Dopo tante proposte, ho parlato con mia moglie: la amo dal '73 e mi ha chiesto di prendere almeno la squadra di una bella città visto che dovevamo andare in Italia. Poi devo dire che lei è stata strumentale per questo progetto: quando i costi si alzavano, mi convinceva a fare comunque qualcosa di bello. Nel mio secondo viaggio, quando ero Magnifico Messere, mi è venuto a parlare Casini e da lì abbiamo cominciato tutto. Poi però per esempio non potevo venire a vedere l'area, perché c'erano cani e persone con cui avrei rischiato, in più c'era una discarica aperta. Nei terreni Guicciardini non sono mai andato a vedere, altrimenti forse neanche li avrei presi! Poi c'è un laghetto con dei muri romani: per conservarli, abbiamo dovuto cambiare tutto il progetto dell'edificio. Questa sarà la principale sede della Fiorentina, ci sarà pure il mio ufficio anche se l'hanno fatto troppo in alto per un povero vecchio come me, al quale non hanno fatto costruire l'ascensore! Questa è una villa del 1960, e la Soprintendenza voleva che mantenessimo: abbiamo detto ok, qui a Bagno a Ripoli c'è stato un consenso quasi totale grazie al sindaco. Sono molto orgoglioso".
Quindi chiama a sé Giovanni Nigro, un giovane calabrese addetto ai lavori di costruzione. "Lui e Gabriele porteranno ragazzi da Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania: mi fa piacere dare lavoro ai miei compaesani del sud, e spero che capirete quanto sia orgoglioso di questo. Il Wall Street Journal ha descritto l'Italia come un'economia messa malissimo, e io dico che le cose come vanno sono impossibili. Incredibile: torno in Italia, e non mi fanno spendere e investire. Vorrei che il sindaco Casini spiegasse a tutti come si fanno le cose. Ora deve arrivare la tramvia qui, voglio vedere chi finirà prima i lavori. La situazione pubblica, purtroppo, non può fare fast, fast, fast come il privato perché è condizionata dalla burocrazia, un problema italiano. Con la burocrazia l'Italia non andrà mai avanti. Fatemi dire due parole sullo stadio: dico solo che se l'industria del calcio fosse stata di macchine o scarpe, avremmo potuto portare facilmente queste manifatture produttive fuori dall'Italia, come ha fatto la FIAT. Nel calcio no, è difficile, mentre in America si fa: si mettono in competizione stati tra loro, e se la città di New York non fa le cose giuste gli investitori prendono e vanno su altri stadi. Quest'anno ne hanno fatti due: uno a Las Vegas e l'altro a Los Angeles, a duemila chilometri di distanza dalle rispettive squadre. Senza competizione, o si fa come dico o io o non si fa niente, e così si arriva sul tema stadio. La Fiorentina non è scritta né letta solo a Firenze, ha 3 milioni e mezzo di tifosi: vogliamo avere un contatto più diretto con loro, sentiranno sempre da Rocco cos'ha in testa".
Un accenno anche alla Mediacom:, grande sponsor della Fiorentina, economicamente parlando. "Lì è dove prendo un sacco di soldi e li porto in Italia, ecco cos'è. Abbiamo costruito la sede nuova, e senza neanche un piano. Eppure sento Giani, presidente della Toscana, che vuole i piani. Grazie a Dio l'azienda è andata molto meglio col Covid, perché portiamo la banda larga nelle case, tra didattica a distanza e video-conferenze, c'è bisogno. Tra tre settimane si saprà, ma questo sarà il migliore anno di Mediacom. La sede ci è costata, e mi vergogno di dirlo, visto che è un'azienda di 2,2 miliardi di fatturato, 35 milioni di euro. Qui si arriverà a 85, e dico che sia Pontello che Cecchi Gori che Della Valle, tutti e tre insieme, hanno speso meno a comprare la squadra di quanto ho messo io per fare il centro sportivo. Ma andiamo avanti, perché chi mi critica dice solo quello che vuole... Nessuna società tra Atalanta, Bologna, Napoli, Torino e altre è stata comprata coi soldi che sto mettendo io in questo centro sportivo, anche perché molte sono passate di mano quasi in fallimento. Sarà il più costoso centro sportivo nella storia d'Italia, e voglio ringraziare tutti. Un giorno di questi, forse quest'anno, quando quegli alberi (indica, ndr) faranno le olive, sarò felice di dedicare il primo olio a mia moglie, si chiamerà Olio Caterina".
Prosegue Commisso: "Ho già detto che ho due mani, una per le infrastrutture e l'altra per la squadra. Se non cominciavo due anni fa, quando si faceva questo centro sportivo? Lo stadio, se si farà, ci vorranno anni. Ora a Campo di Marte lo fa il sindaco con il Comune, mentre di Campi Bisenzio non si sa niente: non posso spendere certi soldi se non so che c'è la volontà di chi è interessato ad andare avanti. Parlo della Regione Toscana, del sindaco Nardella e del sindaco Fossi. La mia voglia sarebbe quella di finire prima possibile questo progetto, anche se ammetto che forse i miei desideri di finire tutto entro un anno erano impossibili. Diciotto mesi per i lavori vanno bene". Si rivolge poi a Giovanni Nigro, costruttore: "Tuo padre è venuto qualche giorno fa quando abbiamo firmato i contratti, e non ho mai visto nessuno così orgoglioso del proprio figlio".
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