VISTA IN TRASFERTA, La nostra Europa Viola
Dopo Milano con il primo esodo del popolo viola, circa 250 sono stati i tifosi che hanno seguito la squadra in Romania. Purtroppo il sorteggio del girone almeno per le distanza logistiche delle città e le difficoltà dei mezzi per raggiungerle non è stato dei migliori, quindi ognuno si è dovuto organizzare autonomamente. La maggior parte ha contenuto i costi del viaggio prenotando con largo anticipo i vari voli low cost, da Bologna e da Bergamo, anticipando la partenza e pernottando nella città rumena. Una cinquantina di audaci divisi in un pulmino da nove (quelli che ci sono ovunque) e una trentina in pullman (organizzato da alcuni club dell'Atf) sono partiti da Firenze hanno percorso autostrade e strade impervie, in 45 ore di viaggio (andata e ritorno) solo per assistere alla partita. I fortunati che hanno vissuto la città di Cluj-Napoca, centro della Transilvania, hanno potuto ancora una volta portare in una città europea i colori viola con orgoglio e lasciare una loro piccola impronta. La città rumena è di quelle che non ci si aspetta, tranquilla, ordinata, il problema della lingua quasi non si avverte, si gira liberamente per le strade del centro con le sciarpe al collo e le maglie viola. Si incontrano amici che si conoscono ma sopratutto si allargano le conoscenze con coloro mai frequentati, ci si organizza nei vari locali, dai pub, alle discoteche, ai ristoranti, ci si scambia le varie esperienze del posto e il giorno della gara, questo nugolo di viola diventa un tutt'uno. Si mangia insieme le specialità del luogo, con il cambio favorevole della moneta rumena (il lei) dove i costi sono davvero irrisori. Si percorre in largo e lungo questa città universitaria, con diverse lingue, culture e religioni, e il pomeriggio della partita attraverso un passa parola i duecento tifosi viola si danno appuntamento in una birreria del centro, diventata "covo dei viola", per andare insieme verso il Cluj Arena Stadium, che si trova adiacente al centro a ridosso di un parco. La distanza è minima, in dieci minuti si arriva a piedi e si resta entusiasti della struttura che ci troviamo davanti. Pochi controlli degli steward, la polizia che rimane quasi ai margini, e verso le 19 locali (alle 18 in Italia), siamo posizionati nel nostro settore, quasi a bordo campo.
Sembra di essere in un posto irreale, il resto dello stadio completamente vuoto, e anche ad inizio gara sono circa duemila i tifosi avversari nella parte superiore. Ci si siede nei seggiolini quasi ad assistere ad uno spettacolo teatrale, il clima surreale, al riscaldamento della squadra gli applausi e i nomi scanditi dei vari giocatori si sentono come se fossero accanto, Finalmente la partita, i diversi innesti (dal portiere Munua a Iakovenko) neanche considerati, pensiamo che è una pratica quasi scontata da archiviare, forse anche i nostri ragazzi in campo hanno pensato la stessa cosa, visto che la prima parte della gara viene giocata con sufficienza e poca cattiveria negli ultimi metri. Si sprecano occasioni e così Eric Pereira al 32° porta in vantaggio i rumeni, con il grande entusiasmo di tutta la tifoseria avversaria, supportata in modo ironico dai nostri. Nel secondo tempo si ridisegna la squadra con l'innesto di Borja Valero che cambia letteralmente la partita, insieme al sempre straordinario imprendibile Cuadrado che negli ultimi minuti tira verso la porta e Matos devia in porta per il pareggio. Neanche il tempo di festeggiare che lo stesso Cuadrado passa un assist a Borja Valero che con un diagonale ci porta ai sedicesimi di finale. Ora sì che la nostra festa inizia, con cori, canti, danze, solo ironia, si ripete quasi ossessivamente la nenia dei tifosi del Pandurii. Solo pochi minuti e si esce dallo stadio, i pochi su citati rientrano a Firenze, la maggior parte ripercorre il viale del parco cantando, si ritorna in centro verso i vari locali a cena, a festeggiare fino a tarda notte. Siamo esausti quando il giorno dopo rientriamo in Italia, due giorni vissuti fino all'ultimo respiro a portare in giro i nostri colori, con la passione totale e viscerale che ci contraddistingue ovunque andiamo. La nostra prossima tappa ci porterà in Portogallo, con l'obiettivo di arrivare primi nel girone, noi quelli che siamo sempre al fianco della squadra, saremo di certo a vivere e raccontare la nostra Europa Viola...