VISTA IN TRASFERTA, Dovunque tu sarai...
A cura di Patrizia Iannicelli
Dopo la pagina triste della finale vissuta a Roma, e la sconfitta con la terz'ultima al Franchi, la tifoseria ancora frastornata, con fatica cerca di organizzarsi per l'ultima trasferta del campionato, quella non facile contro il Livorno ancora in lotta per sperare di rimanere nella massima serie. La prima difficoltà è data nel reperire i tagliandi del settore ospite dell'Armando Picchi, che possono essere acquistati in un circuito che si ritrova in una libreria del centro, quindi non si hanno dati ufficiali dei biglietti venduti fino alla domenica mattina. Un certo numero di tifosi usufruisce del servizio internet. La distanza tra le due città toscane è davvero irrisoria, i pullman organizzati in tutto saranno cinque, la maggior parte decide per i mezzi propri. La mattina della gara un cielo grigio e nuvoloso sembra quasi sottolineare quello stato d'animo di nostalgia che si sente quando termina un altro anno, un campionato partito con i preliminari di Europa League in un lontano 22 agosto.
L'orario di partenza è fissato per l'ora di pranzo, intorno alle 12.30, e verso le 14.00, quasi tutti i tifosi viola, circa un migliaio, sono nel settore a loro adibito. La gara non è delle più semplici, la Fiorentina deve assolutamente vincere per consolidare il quarto posto, i tifosi cercano di fare la loro parte dando fin dalle fasi del riscaldamento il massimo supporto e il totale incitamento alla squadra. Il modulo è ormai quello di sempre, il 4-3-1-2, ancora ai box Neto, Ambrosini al posto di Pizarro, Ilicic dietro a Cuadrado e Matos. La gara nel primo tempo è senza sussulti ed emozioni, i cori tra le opposte tifoserie l'unica nota che tiene sveglia una partita alla camomilla. Nel secondo tempo resta nello spogliatoio un deludente Matos per Pizarro e la partita è più vivace, con il consueto possesso palla dei viola. Ma l'entusiasmo di tutto il settore è all'entrata in campo al decimo minuto del "fenomeno" Pepito Rossi, per un evanescente e spento Ilicic. Agli applausi ed ai cori dei viola per un campione ritrovato, un patrimonio di tutto il calcio italiano, rispondono gli insulti e i cori antisportivi dei tifosi labronici.
La rabbia dei viola è totale, non si dimentica certo che tutta la stagione della squadra è stata condizionata dal grave infortunio di Rossi, avvenuto per opera del difensore livornese Rinaudo. Un campione che due minuti dopo la sua entrata cambia la partita. Uno scambio al limite dell'area con Cuadrado che batte in rete dopo una prima parata del portiere Anania, ed è vantaggio viola. La tifoseria viola impazzisce di gioia, si tira un respiro di sollievo, la tensione si attenua. Il Livorno accenna ad una reazione ma la Fiorentina controlla e potrebbe raddoppiare con Rossi e con Cuadrado. I quattro minuti di recupero una totale agonia, infiniti, tra risse a bordo campo tra le due squadre per falli inutili, ì e il fischio finale che sancisce il quarto posto matematico della squadra viola.
Si festeggia dentro e sugli spalti, l'emozione più grande quando tutta la squadra in un unico abbraccio è sotto la curva, il lancio delle maglie il coronamento di una giornata vissuta tutta d'un fiato. Si chiude così una stagione lunga ed intensa per la tifoseria gigliata, che ha saputo portare con orgoglio su tutti i campi d'Italia e d'Europa i colori viola. Come l'ultimo giorno di scuola, gli occhi lucidi nel salutare i tanti "compagni di viaggio", quelli con cui abbiamo condiviso risate e lacrime tra entusiasmo e gioie, ma anche delusioni e amarezze. Il nostro è solo un arrivederci al prossimo campionato, con la stessa fede e passione viola che ci accomuna e fa battere i nostri cuori all'unisono. Quelli che in trasferta sempre e comunque, perché "dovunque tu sarai Fiorentina non ti lasceremo mai"...