VISTA DALLA CURVA, CON LA VOGLIA DI FARE PIAZZA PULITA
Difficile, veramente difficile scrivere qualcosa dopo una sconfitta del genere. L'aria che si respirava nei giorni scorsi faceva ben sperare, vuoi perchè si pensava che il Napoli avesse la testa alla Champions, vuoi perchè noi avevamo avuto dieci giorni per preparare 'sta partita. Inoltre in città si percepiva una voglia di tornare finalmente a remare tutti dalla stessa parte, tra squadra, società, tifosi, comune, provincia, regione, eccetera eccetera. E in effetti oggi, a livello di tifo, la differenza rispetto al recente passato era evidente. C'era la voglia, almeno in alcuni, di spingere la squadra con tutto il fiato che avevamo in gola per provare a uscire da questo limbo di mediocrità nel quale siamo ormai invischiati da due anni.
La preparazione alla partita è di quelle giuste: un robusto aperitivo per fare il pieno di calorie e scambiare due battute su eventuali rincorse Uefa. Arrivo allo stadio un'ora prima dell'inizio, quando in pratica sono più i napoletani di noi. Non dimentichiamo che è venerdì, e che pochi hanno la fortuna di lavorare nella zona. Però col passare dei minuti gli spalti via via si riempiono, e si finisce per raggiungere la media di presenze stagionale. In tutta sincerità speravo meglio, perchè era una partita importante, ma pazienza.
All'ingresso delle squadre, oltre al caro vecchio "Garrisca...", ci sono anche dei cori contro Mazzarri, che di certo simpatico non è. O almeno non fa nulla per sembrarlo. L'inizio è buono, si canta in tanti, però la prima volta che passano la metà campo si piglia subito gol, che non ho neanche visto perchè stavo facendo tutt'altro. E ora come ora non ricordo nemmeno cosa. Dopo il gol il contraccolpo psicologico, almeno per la Curva, è minimo, e i cori continuano.
La squadra qualche occasione la crea, ma manca un po' di fortuna. Intanto compare uno striscione: "Santanchè, e se tu c'eri te?" che è non solo sacrosanto, ma anche fin troppo tenero nei confronti di dichiarazioni inquietanti come quelle divulgate dalla suddetta signora all'indomani della sentenza definitiva sul caso Sandri.
Si va al riposo con la convizione di aver meritato abbondantemente il pari, e ci si aspetta un secondo tempo con gli attributi. E' pretendere troppo? A quanto pare sì, perchè l'inizio della ripresa ci vede fin troppo molli. E non è un caso che dopo poco si becchi il secondo. Stavolta il contraccolpo si sente eccome, anche se alcuni eroi continuano a cantare, e lo faranno fino alla fine. Io invece mi arrendo a una ventina di minuti dal termine. E' quello che succede in campo che mi fa mollare, sono troppo deluso da quello che vedo. Andrei quasi via, cosa che non ho mai fatto in oltre vent'anni, ma decido di rimanere.
Al terzo gol qualcuno applaude l'avversario, mentre altri cominciano a sfollare. Ormai resto fino alla fine, ma non ce la fo nemmeno a fischiare. Mi state facendo diventare apatico, proprio come voi che ci rappresentate in campo. Per fortuna so, anzi spero, che alcuni di voi non ci saranno più l'anno prossimo: i vari Vargas, Montolivo, e altri che sembra stiano qui in vacanza. Io invece ci sarò ancora, come tanti di quelli che erano presenti oggi. E che vi hanno sostenuto fino alla fine.