VERGOGNOSI
La desolazione di questa squadra, evidentemente, non conosce limiti. Perchè dopo mesi e mesi in cui è stata analizzata la situazione precaria di una società e di una proprietà che ha commesso errori in sequenza, un po' tutti si auguravano che questo gruppo di giocatori sapesse comunque tirare fuori un pizzico di personalità. Infondo, dopo il ritiro punitivo post "manita bianconera", sembrava davvero che questa squadra avesse voglia di dimostrare qualcosa. E poi, a giudicare dalle dichiarazioni arrivate dagli stessi giocatori (Behrami e Natali), c'era di che scommettere su quella scossa elettrica che pareva aver colpito lo spogliatoio, Rossi incluso.
Niente di tutto questo, invece. Con una presunta richiesta di sostegno ai tifosi, firmata da Rossi, e una confessione di Jovetic ("Giocare davanti ai nostri tifosi non è semplice") che lasciano di nuovo di stucco. Almeno quanto veder giocare questa Fiorentina. Nel corso della gara contro il Chievo, del resto, nonostante le presenze ridotte al lumicino (fa tenerezza, per inciso, leggere i dati comunicati dal club che riportavano oltre 19 mila spettatori, quando forse non si toccava quota 15 mila) il sostegno non è mai mancato. Quantomeno nel secondo tempo, sia prima che dopo il pareggio (tanto insperato quanto estemporaneo) di Ljajic. Eppure, evidentemente, a questa squadra non va proprio bene nulla. Nè i 37.000 del sabato contro la Juve (quantomeno a giudicare dal risultato) nè i 15.000 scarsi di oggi.
Ecco perchè, oggi ancora più di ieri, a far cadere le braccia sono soprattutto loro, i giocatori. E non certo i tifosi che questa squadra continuano a sostenerla. Quegli stessi calciatori che, poi, vanno in campo. Perchè hai voglia a segnalare una società che potrebbe far meglio in qualsiasi ambito, o un direttore sportivo che ha sbagliato fior di mercati, ma poi alla fine sono i calciatori che vanno in campo. E a giudicare da quel che hanno fatto vedere (anche oggi, dopo un'annata deprimente) l'unica soluzione sembra essere quella di tenerli segregati in ritiro per i prossimi due mesi. Come detto, negli ultimi giorni, prima Behrami, poi Natali, hanno preso la parola. Il primo per tornare sui problemi del gruppo, il secondo per disegnare scenari futuri. A giudicare da quanto visto in campo, per entrambi, ma anche per i loro compagni, anche dopo questa domenica, il silenzio è d'oro. Perchè più che parlare, forse, questa squadra dovrebbe soprattutto vergognarsi.