UNA NORMALE DOMENICA DI CALCIO TOTALE
Alla ricerca di conferme nella gara più affascinante di tutte. Del resto che Vincenzo Italiano e Alessio Dionisi facciano del bel gioco, dell’aggressività e dello spettacolo il proprio marchio di fabbrica è un aspetto ormai chiaro a tutti. Sarà dunque per questo che la sfida di domenica tra Fiorentina e Sassuolo ha già oggi tutti i connotati di un match di calcio totale. C’è un numero che fotografa più di ogni altro quelli che saranno gli ingredienti della gara del Franchi ed è il possesso palla delle due formazioni: solo il Napoli (con il 58.8%) ha mantenuto fino ad oggi una padronanza del gioco più alta dei neroverdi (56.8%) e dei viola (56.5%) nel campionato in corso. Sintomo evidente di una chiara volontà di fare sempre e comunque la partita, anche a costo di assumersi qualche rischio di troppo.
Si spiegano così i successi di prestigio ottenuti dal Sassuolo contro Juventus e Milan in trasferta e molto più di recente al Mapei contro la Lazio. Ma anche il 2-2 in rimonta contro il Napoli ha avuto un sapore speciale. Non sono contestualmente mancati i tonfi clamorosi della squadra di Dionisi (ko contro Empoli e Udinese). Un percorso speculare a quello della Fiorentina, non esattamente un’ammazzagrandi come gli emiliani ma in qualche circostanza protagonista di vittorie esaltanti (Atalanta e Milan) così come di sconfitte improbabili (Venezia ed Empoli). Un aspetto che può spiegare meglio di altri il percorso delle due squadre è racchiuso anche nella carriera dei due allenatori, Italiano e Dionisi. I migliori emergenti del panorama calcistico, secondo un vecchio lupo di mare come Fabrizio Corsi: tanta gavetta, idee chiare e soprattutto risultati.
Una salvezza in D, due promozioni (dalla C alla B e dalla B alla A) e ancora una salvezza insperata a La Spezia per il mister viola. Un 4° posto in Serie D, un 3° pochi mesi dopo C e poi, lo scorso anno, una promozione di gran carriera in A alla guida dell’Empoli per il tecnico oggi in neroverde, toscano di Abbadia San Salvatore e cresciuto fino all'età di 16 anni nel settore giovanile della Fiorentina prima di passare al Siena, nel 1996. Chi la spunterà? La domanda resta per il momento avvolta dal mistero, solo i prossimi 90' potranno dirlo con assoluta certezza. Quel che appare intanto chiaro è che al Franchi, in una domenica come le altre, vincerà sicuramente lo spettacolo.