THE SHOW MUST GO ON
Niente allarmismi. L’imperativo, adesso, è quello di restare uniti.
Sono giorni caldi in casa viola e il sipario che a poco a poco si sta aprendo sullo scenario fiorentino, non sembra essere portatore di buoni auspici. Nonostante i risultati siano tutt’altro che tragici (6 punti in campionato, -2 dal quarto posto, soltanto 2 gol subiti), nelle ultime ore l’ambiente sembra quanto mai caldo. Le ragioni, forse, sono da cercare andando a ritroso. Sì, perché se è vero che i mugugni sono aumentati dopo i due pareggi casalinghi contro Genoa e Sassuolo, c’è da sottolineare che qualcosa si era già mosso anche dopo la chiusura del mercato estivo. La permanenza di Juan Cuadrado era stata accolta tra l’euforia e l’entusiasmo. Ma la staticità viola fino agli ultimi giorni, ed in alcuni casi (vedi Badelj o Richards) fino alle ultime ore, della sessione estiva, aveva lasciato adito a deboli ed isolati malumori. Come detto, la mini crisi di risultati in cui sono inciampati i viola, ha poi aumentato il raggio delle polemiche e dei rumori. Percepiti, ovviamente, anche da tecnico e squadra. Qualche dichiarazione più pepata del solito. Le prime critiche e… Firenze si trova per la prima volta nell’era Montella sul filo del rasoio. A dover fare i conti con un ambiente che rischia di spaccarsi e che, in passato, ha già mostrato intrinseche e, se vogliamo normali, debolezze. Così eterogeneo e difficile da domare del resto.
Ora, lo ripetiamo: niente drammi. Siamo alle porte di ottobre. A nove mesi dalla fine del campionato. Con un’Europa League tutta da vivere, con la consapevolezza, anche alla luce di quanto mostrato lo scorso anno, di poter riportare la stella di Firenze a brillare nelle notti europee. Sarebbe davvero un peccato intralciare questo incredibile ciclo, nato, soltanto due stagioni fa, dalle macerie di una salvezza all'ultima giornata.
The show must go on Fiorentina.