TEMPO AL TEMPO
Le analisi del giorno dopo lasciano spazio al lavoro. E anche se la sosta sarà lunga da digerire per evidenti motivi, non ultimo quello del tenore dell'avversario alla ripresa, lasciarsi il mercato alle spalle non può che essere un bene. Tutta questione di tempi e di lavoro. Quello che attende la società sul piano delle infrastrutture a cominciare dal centro sportivo, ma anche e soprattutto quello che attende il tecnico. Montella sa benissimo quale sia il peso dei risultati nel calcio italiano, probabilmente era il primo consapevole che zero punti dopo le prime due giornate sarebbero diventati un ottimo pretesto per finire sul banco degli imputati.
Eppure quel tempo che Commisso in primis ha chiesto ai tifosi - leggera alla voce pazienza - andrà regalato anche al tecnico, almeno per trovare una quadratura del cerchio che ancora sembra non esserci. In principio fu il 4-3-3, poi l’idea di un 4-2-3-1 dettato dagli arrivi di Pulgar e Badelj, infine l’ultimo esperimento, quello di Genova, con la squadra ridisegnata sul 3-4-3 dopo che Dalbert aveva presto il posto di uno spento Badelj.
Un tris di moduli che conferma come ancora non sia stato individuato il metodo migliore di gioco, testimoniando un percorso che Montella ha appena tracciato. L’abbondanza sulle corsie esterne, ma anche al centro dell’attacco dopo l’arrivo di Pedro, resta il punto di partenza di una rosa che può cambiare volto anche in difesa (passando a tre) ma che in mezzo al campo è per forza di cose un cantiere aperto. Non è detto, nemmeno dalla ripresa del campionato, che sia immediato trovare i giusti rimedi a un'identità di squadra tutta ancora da definire.