RABBIA E FRUSTRAZIONE, LA CERTEZZA È SEMPRE RIBERY
La sconfitta di San Siro lascia l'amaro in bocca non tanto per il risultato, quanto per la consapevolezza di aver sprecato una prestazione di livello contro una delle squadre candidate al titolo (e con un organico in grado di competere ad altissimi livelli anche in Europa). Tre punti, insomma, che sarebbero risultati decisamente pesanti e che avrebbero significato un'iniezione di fiducia notevole per la squadra di Beppe Iachini.
Il bicchiere mezzo pieno, non è una novità, corrisponde per la maggior parte alla prova di Franck Ribery. L'apporto del francese specie in termini di leadership è più determinante di quanto non sembri: in campo il classe '83 urla e infonde tranquillità anche ai meno esperti. Tant'è che il suo cambio operato a sette minuti dallo scadere ha fatto storcere il naso a molti. Suoi gli assist sui gol di Gaetano Castrovilli e Federico Chiesa.
Non solo. I 23 passaggi finalizzati dal francese, di cui 5 chiave, registrano una precisione del 92%. Senza parlare dei preziosi falli da lui conquistati, 4, o le occasioni create, vale a dire 5. Altro dato che permette di capire quanto Ribery sia al centro del gioco della Fiorentina: 52 i suoi tocchi negli 83' in campo. Se di una cosa i tifosi viola possono essere felici, dunque, quella è proprio la certezza rappresentata dall'ex Bayern Monaco.