PUNITI DA UN EPISODIO
L'episodio determinante riporta il nastro di Juventus-Fiorentina al minuto 73, quando ancor prima del fallo che costa la seconda ammonizione a Milenkovic è Amrabat a perdere un brutto pallone. E' in quel momento che la sfida di Torino è cambiata, ed è poi da quel minuto fino al fischio finale che la Fiorentina ha nuovamente fatto i conti con i propri limiti. Perchè già in altre occasioni i viola si erano ritrovati a difendersi in inferiorità numerica, e ancora ieri sera per poco non riuscivano a tenere intatte le barricate davanti a Terracciano. Beffarda la deviazione di Biraghi che batte il portiere sul tiro di Cuadrado, altrettanto il risultato finale di una gara certamente giocata meglio dai viola che non dai bianconeri.
E allora tanto vale ripartire dai sessanta minuti in cui la Fiorentina ha fatto la partita, riducendo la Juve a spettatrice del possesso palla degli uomini di Italiano. Certo, ancora una volta nell'ottica degli attaccanti del tridente (almeno per come li considera Italiano) Callejon non ha servito troppo Vlahovic e Saponara è parso meno preciso del solito, ma che questo organico necessiti rinforzi offensivi non è una novità. Così come non è una novità un apporto relativo dalla panchina a partita in corso, almeno tenendo di conto che se Italiano ha provato a mettere muscoli con i vari Igor, Duncan o Amrabat e Nastasic, Allegri ha potuto gettare nella mischia Cuadrado, risultato poi decisivo nell'azione del gol. Un apporto che di fatto non c'è stato nemmeno con il cambio offensivo che ha visto entrare Sottil. Peccato, perchè la scelta di affidarsi a Odriozola aveva fornito buone risposte sulla corsia esterne destra.
Ma al di là di concetti ormai ben chiari dopo dodici giornate di campionate (e nessun pareggio viste le 6 vittorie e le 6 sconfitte) è la personalità con la quale la Fiorentina ha fatto la sua partita l'aspetto migliore dal quale ripartire, anche a dispetto della doppia assenza di Quarta e Milenkovic in vista del match contro il Milan. Un punto di forza che resta il primo appiglio da qui a gennaio, anche per continuare a convivere con le voci su Vlahovic destinate a proseguire ininterrotte. Un altro aspetto non inedito, più o meno come quel tocco di mano di Danilo che nel primo tempo non è valso un check al VAR, ma che non cancella una serata in cui la Fiorentina esce ancora una volta dal campo a testa alta.