PROVA DI MATURITÀ
Una prova di maturità per capire se Torino sia stato davvero un incidente di percorso. La partita di Coppa arriva forse al momento giusto, dopo una batosta e senza il tempo di rimuginare più di tanto sugli errori. Che più di ogni altra cosa sono stati errori di atteggiamento e di concentrazione. Una prestazione alla "Fiorentina", indipendentemente dal risultato spazzerebbe via tutte le scorie che un 4-0 di quel tenore a Torino ha lasciato nel tecnico, nella società e nei giocatori. Ma anche nell'ambiente dove la sconfitta ha messo un po' in discussione un gruppo che fin qui aveva entusiasmato.
Eppure i motivi per fare bene ora ci sono, con la società che si è mossa presto per tamponare le due mancanze più evidenti e capire se ci sono margini per cessioni e altri acquisti. L'importante sarebbe chiarire - la società e non solo i giocatori - chi vuole o deve partire per non far sorgere dubbi ogni volta che Milenkovic o Vlahovic sbagliano un pallone. Certo oltre alla prestazione degna di una reazione al 4-0 e dell'orgoglio che la Fiorentina deve mostrare oggi c'è in ballo un risultato secco: dentro o fuori la Coppa Italia. Uscire a gennaio non sarebbe il massimo, per il morale soprattutto, costringendo poi la Fiorentina ad abbandonare un po' di quella leggerezza di testa con cui ha potuto giocare finora, perché poi non potrebbe più fallire l'unico obiettivo possibile che è l'Europa.