PIÙ FORTI (E BELLI) DELLA SFORTUNA

27.02.2024 00:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
PIÙ FORTI (E BELLI) DELLA SFORTUNA
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Non può sempre piovere. Eppure la Fiorentina, in una delle sue miglior partite, ha rischiato di non portare neanche un punto a casa. La sfortuna infatti ci stava mettendo lo zampino, con tre pali colpiti nel primo tempo e un unico errore in difesa sul quale era passata la Lazio, come è spesso accaduto. Ma prima o poi il trend doveva essere ivertito.

Nella ripresa la Fiorentina ha giocato con l'orgoglio di chi non ci stava a perdere una partita del genere e non si è voluta sciogliere come aveva fatto mercoledì il Torino al primo gol dei biancocelesti, mai pericolosi e troppo attendisti. Come non c'è stata ad accontentarsi del pari dopo il rigore sbagliato da Gonzalez che poteva tagliare le gambe. A proposito, per l'argentino, sempre il più freddo dal dischetto, scatta davvero un campanello d'allarme, dopo il secondo rigore sbagliato dopo quello con l'Inter.

Ma è stato bravo Bonaventura a crederci e tutta la Fiorentina a continuare a spingere. Proprio Bonaventura è stato la chiave giusta trovata dal bravo stratega Italiano per mettere in difficoltà il centrocampo rodato e la difesa della Lazio ed alla fine Jack gli ha dato ragione, spegnendo con quel gol la paura viola. Si è visto anche che lo staff tecnico ha studiato la Lazio nelle ultime gare, contro il Bologna e contro il Torino per capire come fermarla (con una specie di 4-1-4) e dove non farsi colpire.

"Il nostro obiettivo era tenere la palla e creare occasioni. Oltre a questo ci devi mettere furore e attenzione. Alla fine l'abbiamo vinta per questi ingredienti" ha spiegato Italiano. Peccato solo per il gol che ha macchiato il lavoro della difesa, impeccabile per 90 minuti, ma colpevole nell'unico spunto di Luis Alberto sul quale soprattutto Milenkovic si era francobollato senza disdegnare di far sentire il fisico a Immobile.