NORMALIZZAZIONE BIS
Tempo di spareggi mondiali, sosta di campionato che per definizione tende a restare indigesta. Eppure questo dentro o fuori che attende l'Italia contro la Svezia, tra venerdì e lunedì prossimo, un filo d'interesse se lo porta dietro, non necessariamente legato ai colori coinvolti. Se l'Italia resta il paese dei commissari tecnici, le scelte dell'attuale c.t. non possono passare inosservate.
Succede allora di ascoltare tentativi di normalizzazione tattica dopo esperimenti fallimentari. Il 4-2-4 azzurro, al Bernabeu di Madrid, ha fatto malissimo, e il contraccolpo si è fatto sentire per le due successive sfide degli uomini di Ventura (Macedonia e Albania). Quasi che il girovagare tra i moduli oggi imponesse all'Italia di ritrovare semplicemente le basi per affrontare al meglio la Svezia orfana di Ibra.
Un ritornello che, volendo, è già risuonato anche sopra la testa di Pioli. Tanto più quando si temeva che Bruno Gaspar potesse soffrire troppo la Roma vista l'assenza di Laurini. Alla fine, contro i giallorossi, l'ipotesi di passare a tre e magari alzare gli attuali terzini è stata riposta nel cassetto, ma non è detto che non possa essere riproposta.
Con Chiesa, o Thereau, a sostegno di Simeone, con i due esterni più difensivi ma non così vicini all'area, e con l'inserimento di un terzo centrale a provare a dare più sostanza anche alla linea mediana. Che, per inciso, non cambierebbe. Ventura sembra pensarci, i match contro la Svezia potrebbero persino fungere da specchio per chi, come la Fiorentina, dopo la normalizzazione nello spogliatoio, adesso, è in cerca di quella sul campo.