NESSUN DRAMMA (E UNA FASE DIFENSIVA DA REGISTRARE)
Meno arrembanti ma forse persino più ordinati, considerate le ultime due gare contro Inter e Udinese, tanto che nella prima mezz'ora era stata la Fiorentina a fare la partita e il Napoli a difendersi. La prima parte della sfida ai partenopei aveva regalato le stesse sensazioni positive della prima frazione giocata contro l'Inter, ma alla lunga ha mostrato anche le stesse pecche (difensive e più in generale di organico) che avevano consentito ai nerazzurri di rimontare e vincere.
Così anche davanti al Napoli è bastato lo scatto sul filo del fuorigioco di Osimhen per anticipare quelle crepe difensive nelle quali, soprattutto nel secondo tempo, si sono infilati gli attaccanti di Spalletti. E se a destra Odriozola continua a fornire indicazioni interessanti è stato dalla parte di Biraghi che Lozano prima e Politano poi hanno saputo far male, seppure il gol vittoria sia arrivato con due uomini dimenticati un po' da tutti, dopo la punizione di Zielinski.
Per Italiano saranno dieci giorni senza i nazionali ma con l'attenzione rivolta a una fase difensiva da registrare meglio, anche perché fino a oggi solo a Udine i viola sono riusciti a difendere il vantaggio pur passando a cinque davanti a Dragowski. Uno che certamente aveva messo del suo, ieri sera, respingendo il rigore di Insigne (e probabilmente anche subendo fallo sul successivo tentativo dell'attaccante partenopeo).
Insomma se la sconfitta non può e non deve cancellare quanto di buono visto fino a ora, è altresì chiaro che servirà invertire la tendenza in area di rigore e anche nella protezione dei difensori che, almeno ieri sera, la linea mediana non è riuscita a offrire. Uno scalino da salire in un processo di crescita che per forza di cose presenta il conto durante il cammino, ma che continuando con questa impostazione di lavoro (e di gioco) Italiano e i suoi hanno tutto il tempo di sistemare.