NEL MIGLIORE DEI MODI
Per una volta alla Fiorentina è andata nel migliore dei modi, e un doveroso slancio d'obiettività impone un ringraziamento anche alla buona sorte (la stessa Dea Bendata che anche Commisso ha chiamato in causa del dopo gara). Perché conteggiando le occasioni, e più in generale confrontando l'atteggiamento in campo, alla fine il risultato premia oltremodo una Fiorentina che a larghi tratti ha dato la sensazione di non sapere esattamente cosa fare. Per l'occasione Iachini si era affidato all'esperienza di Boateng piuttosto che alla voglia di Vlahovic, ma se si esclude l'occasione iniziale con il gol del numero 10 poi annullato ancora una volta la scelta non ha pagato. E non ha pagato troppo nemmeno la richiesta a Chiesa di agire da punta centrale.
Federico nel primo tempo è di fatto il riferimento centrale dell'attacco, con Boateng più arretrato, ma il risultato è altalenante. Cambia poco anche nella ripresa, almeno per Chiesa visto che Vlahovic entra comunque bene in partita e che Cutrone fa intravedere buoni movimenti. Tanto che nella ripresa è lui il primo a tornare sulla corsia esterna, in una posizione che invece Iachini gli chiede di abbandonare. Il cambio con Cutrone arriva dopo un brutto errore sotto porto, a più in generale dopo oltre un'ora di gioco in cui, nuovamente, Chiesa sembra più alla ricerca del ruolo giusto che non della giocata vincente. La conseguenza è che se il centrocampo non crea (ancora una volta Pulgar fatica a impostare, Benassi è pericoloso solo quando tira e Castrovilli da solo, pur giocano bene, non può bastare) la difesa si ritrova spesso presa d'infilata, come del resto accade quando Valoti si ritrova a tu per tu con Dragowski (l'arbitro non concederà l'angolo ma Dragowski è decisivo nel mettere la mano sul pallonetto del mediano spallino).
Di questi tempi, e al cospetto di una squadra comunque chiusa, la Fiorentina può però certamente accontentarsi, perchè porta a casa l'obiettivo più importante: quella vittoria che mancava dalla trasferta del 30 ottobre scorso, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, e che consente alla Fiorentina di chiudere il girone d'andata con 21 punti e un pizzico di fiducia in più. Un viatico preziosissimo, perché consente allo stesso Iachini di continuare a lavorare su una squadra che fa una fatica tremenda a esprimere gioco nell'arco dei novanta minuti.