MEDAGLIA D'ARGENTO
Normale che la piazza, umorale di natura, dovesse proverbialmene bubare, molto meno scontato che nel suo primo mercato invernale Rocco Commisso s'impegnasse per investimenti ben oltre i 70 milioni. I paragoni difficili anche solo da comprendere per la distanza siderale sui tempi di gestione si sgretolano di fronte a 48 ore che da queste parti non si vivevano da anni, forse solo di rado almeno nel nuovo secolo. In tutto sei i colpi messi a segno. Con tanto di acquisto sul foto-finish per mettere a disposizione di Iachini un altro centrocampista: Kevin Agudelo, colombiano arrivato dal Genoa con un obbligo di riscatto da 11 milioni di euro che testimonia la crescita degli ultimi mesi dopo l'arrivo in Italia per poco di 2,5 milioni.
Prima di lui erano già stati ufficializzati i nomi che da giorni si attendevano: il brasiliano Igor (7 milioni) il ghanese del Sassuolo Duncan (15 milioni + 1 di bonus) e l'acquisto in prospettiva di Kouamè, altri 15 milioni circa con il ragazzo ancora alle prese con il recupero dal legamento crociato operato nel novembre scorso. Spese che non hanno spaventato né Commisso, né Prade né Barone. Proprio loro che a ridosso del fischio d'inizio di mercoledì sera erano nel mirino delle critiche si sono portati avanti con il lavoro anticipando tutti per Amrabat, affare da una ventina di milioni, di gran lunga uno dei pezzi più pregiati del mercato invernale. Il suo arrivo, in ottica prossima stagione al pari di Kouamè, riporta finalmente al centro del mondo viola anche il concetto di programmazione.
La Fiorentina che si lascia alle spalle il mercato invernale (e si prepara al fronte estivo che per forza di cose chiamerà in causa Chiesa) riparte con alternative nuove, in ogni reparto visto che in attacco non andrà dimenticato l'investimento per Cutrone, e con qualche situazione che doveva essere sbloccata. Dopo Cristoforo e Maxi Olivera salutano anche Boateng ed Eysseric, completando un quadro di numerose operazioni che hanno visto il prestito di Ranieri e la conferma di Sottil. Poco cambiano i rifiuti di Criscito e Laxalt, dal mercato di gennaio sulla carta la Fiorentina esce notevolmente rinforzata. A sei mesi dall'arrivo di una nuova proprietà, che in breve ha già investito più di 300 milioni tra acquisto del club, squadra e strutture, era il minimo attendere il fil di lana di un mercato fatto con meno fretta rispetto all'estate. Aspettare la fine delle trattative per stilare qualsiasi bilancio è valso la pena, almeno per godersi una medaglia d'argento sul mercato (solo il Napoli ha speso di più) che da tempo non si registrava a queste latitudini.