MANCANO GLI STIMOLI: PIOLI CHIAMA, IL CLUB RISPONDE
Il silenzio è d'oro, ma a volte è meglio parlare. In famiglia, anzi, è un obbligo. E Stefano Pioli dopo la Lazio ha rotto quel silenzio, ha lanciato quasi l'appello a parlare perché nessuna nuova non sempre significa buona nuova. Anzi, sotto silenzio cresce l'indifferenza e aumenta il distacco con le parti che iniziano a ipotizzare e a tracciare strade diverse. E soprattutto per un allenatore diventa difficile guidare un gruppo, pur affiatato e legato al tecnico stesso, sul quale non si sente la voce del padrone. Un padrone che dia stimoli, che chieda e pretenda, altrimenti la squadra fa il compitino e via, tanto va tutto bene, tanto la classifica la proprietà sembra non guardarla e per un allenatore diventa difficile creare stimoli nei giocatori e forse in se stesso, preoccupati anche del loro futuro incerto (chi per scadenza, chi perché vuole almeno una gratificazione), visto che nessuno vuole ascoltare.
Ecco che allora a volte rompere il silenzio per dare una scossa all'ambiente è importante ed infatti ieri è stato fondamentale il confronto (sereno, dicono) dei Della Valle con il tecnico e con la squadra, ai quali avrebbero chiesto unità e soprattutto di restare concentrati sull'obiettivo Europa e Coppa Italia. Ovvietà, semplici parole, è vero. Ma pur sempre dei massimi dirigenti che un peso, almeno nei dipendenti, dovrebbero avere. In particolare quelle di Diego Della Valle che ha un carisma sempre importante su chi ascolta, chissà se stavolta avrà trovato le frasi giuste per risollevare le sorti di una Fiorentina che troppo spesso si è accontentata di un pareggio, come se l'importante sia solo non perdere. Per il morale forse sì ma per l'Europa 13 segni x non bastano.