LIMITI E RITOCCHI

03.05.2021 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
LIMITI E RITOCCHI
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Stavamo tutti meglio prima. Prima del fischio finale che ha sancito il pareggio di Bologna. Risultato di per sé non da buttare, se non fosse per la sensazione, sgradevolissima, di non esser riusciti a difendere per ben tre volte il vantaggio. Di fronte all’ennesima dimostrazione di forza di un Vlahovic monumentale, e grazie alla qualità di Bonaventura, la Fiorentina si sfalda dietro dimenticando la solidità anti-Juventus, o meglio non riesce ad alzare quella diga che avrebbe invece più di un protagonista.

Non bastano del resto i tre schierati davanti a Dragowski, tra i quali nè Milenkovic nè Pezzella riescono a invertire il trend di un’annata totalmente negativa, e non bastano nemmeno gli esterni che di fatto hanno più compiti di copertura (ma varrà sottolineare l’assist di Venuti a fronte di un’altra prova grigia di Biraghi). Un quadro nel quale nemmeno il centrocampo si scuote riuscendo a limitare i tagli centrali di Vignato per l’highlander Palacio. Quasi che i difetti strutturali di questa squadra fossero impossibili da nascondere.

Il fil Rouge della gara di Bologna è tutto qui, nell’incapacità cronica mostrata a ogni attacco bolognese senza che arrivassero sussulti dalle sostituzioni (e con Quarta finito ai margini) ed è un peccato perchè con un Vlahovic così i viola si erano persino concessi un Ribery nella sua versione più statica, prima, e successivamente dolorante per il colpo preso da Svanberg. Ne esce un punto che cambia relativamente la classifica: i viola viaggiano a +4 sul Benevento, al terzultimo posto, e tengono sempre il Cagliari a -3 aspettando la Lazio, sabato, dopo il 4-3 sul Genoa. Un cammino da affrontare con attenzione, quella stessa venuta meno in un reparto arretrato a dir poco ballerino. E mentre la squadra sul campo insegue una salvezza matematica che ancora non c’è, ci sono anche i movimenti del club, imposti dai tempi e volti alla prossima stagione.

Dopo il raffreddamento del feeling con Gattuso adesso anche il nome di De Zerbi pare più complicato da convincere, più o meno per una disparità di vedute tecniche che si era già manifestata con lo stesso allenatore del Napoli. Anche il tecnico del Sassuolo in pratica vorrebbe una rosa da ristrutturare secondo il proprio credo calcistico, e sotto questo profilo i ritocchi valutati dalla Fiorentina per la prossima stagione non devono aver troppo convinto. Ecco perchè, oltre al profilo di Spalletti che sta intrigando De Laurentiis a Napoli, è tornato di moda il nome di Juric ed ecco perchè potrebbe essere il croato il prossimo nome nell’agenda dei dirigenti viola. Che, come tutti, aspettano punti pesanti per lasciarsi alle spalle un’annata in cui sono emersi soprattutto i limiti di questa Fiorentina.