LE CRITICHE NON PIACCIONO MA NEANCHE QUESTA FIORENTINA

09.09.2022 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
LE CRITICHE NON PIACCIONO MA NEANCHE QUESTA FIORENTINA

Comincio dalla fine e dai fischi, che per me ci stanno perché per quanto visto trovo difficile pensare ad una uscita di scena fra gli applausi dopo il pari alla prima al Franchi in Europa. “Dispiace che si possa perdere entusiasmo in così pochi mesi”, sono le parole di Italiano a fronte della rabbia dei tifosi e sinceramente credo che sia un primo reale momento di difficoltà del nostro allenatore. La società si indispettisce molto, Commisso lo ha nuovamente palesato giorni fa, ma non si può non contestare quanto visto ieri sera allo stadio perché se i nostri dirigenti, il nostro tecnico e i nostri calciatori sono arrabbiati con noi e le nostre critiche (annuncio del Presidente), sta solo a loro svoltare le sorti viola.

Secondo Italiano cosa c’è da entusiasmarsi nel vedere la Fiorentina che non riesce a battere il Riga squadra di valore tecnico relativo? Cosa c’è da entusiasmarsi se la Fiorentina ha vinto solo con la Cremonese su un errore di Radu e col Twente a Firenze? Cosa c’è da entusiasmarsi se non facciamo gol nemmeno con le mani e nemmeno se le partite durassero tre ore? Questo tanto per dire, non sono arrabbiata col tecnico gigliato, perché non è certo piacevole fischiare la squadra del proprio cuore, ma non è nemmeno piacevole vedere un così basso livello agonistico. La squadra si, che non aveva entusiasmo e giocare in Europa dovrebbe caricare di per sé.

C’è voluta un’ora per riuscire a fare un gol quando pensavo che col primo tempo avremmo sistemato la pratica e poi controllato la partita, ma non siamo riusciti a tenere botta e, a causa degli immancabili errori e di un centrale recuperato nel mercato interno, abbiamo concesso ai lettoni di pareggiare. Penso che nessuno al mondo potesse prevedere una cosa del genere, ma non mi sono meravigliata della mancata reazione all’1-1 perché tutta la gara è stata inconcludente, abbiamo costruito diverse opportunità da gol ma i finalizzatori non sono arrivati.

Italiano ha dichiarato che “il problema è lì davanti” e mi pare che diversamente non possa dire e la società è colpevole nel non avergli messo a disposizione un bomber di razza perché sia Cabral, che è arrivato per sostituire Vlahovic ma che ancora non si è capito che valore abbia (o forse sì ma è meglio stare zitti che si innervosiscono!), sia Jovic che è ancora tanto indietro di forma e di intesa con il gruppo (anche per lui c’è da chiedersi che se il Real ce lo ha regalato…) non sono in grado di risolvere i problemi sotto porta.

Non mi convincono nessuno dei due ma forse tutta questa turnazione non da modo ai calciatori di sperimentare a pieno il gioco del Mister e di capirsi coi compagni anche se il problema non è legato solo agli attaccanti perché anche sulle fasce Ikonè (qui credo non ci siano speranze e purtroppo il francese è stato pure fischiato al momento del cambio) e Kouamè non hanno certo brillato come del resto il gruppo nel suo insieme.

Mi dispiace un sacco che la Viola sia partita col piede sbagliato in Conference e non mi consola che i soliti vabbenisti mi portino come paragone la sconfitta pesante della Roma contro il Bodo lo scorso anno, perché credo che ci si stia complicando la vita da soli. In settimana abbiamo sentito tante parole del nostro Presidente, tanti discorsi in merito al suo impegno economico, ai soldi spesi ma pochi riferimenti concreti sul calcio e sulle prospettive viola e la partita contro il Riga è il quadro perfetto di chi pensa più al business che al campo.

Certo che nulla è perduto lo voglio credere in assoluto, ma se in casa non riusciamo ad imporci con una squadra lettone un po’ mi preoccupo visto che il nostro girone era stato considerato abbordabile.

La Signora in viola