LA VITA DEL TIFOSO VIOLA COSTRETTO AL RESTYLING
Già quando c’è una sosta ci prende la malinconia. Quando arriva l’estate ci alleggerisce il magone il premio delle vacanze da tutti agognate, ma a molti tifosi prende la mancanza dello stadio, delle partite, dei compagni di tifo che insieme vivono gli spalti da un anno all’altro. Quindi mi immagino, e leggo sui social, qual è l’umore che serpeggia all’idea di lasciare il Franchi per due anni, nella fase di ristrutturazione, dal campionato 2024/25. Non entro in merito alla politica, non è un argomento che mi riguarda anche se capisco chi si appella all’idea ormai decaduta del nuovo impianto a Campi, a spese di Commisso, senza dover attingere ai soldi pubblici. Capisco anche che la zona avesse poco appeal e carenza di infrastrutture soprattutto per la viabilità, ma siccome ormai è partita la gara per la sistemazione del Franchi, a quella dobbiamo ambire.
I problemi purtroppo saranno molteplici perché due stagioni in trasferta sono per molti, me inclusa per questioni familiari, un problema non da poco. Potrei sopportare Empoli, ma altre destinazioni cominciano a turbarmi i pensieri perché sciropparsi centinaia di chilometri per tutte le partite, per i turni infrasettimanali poi, comporta una ristrutturazione anche delle nostre vite, delle nostre abitudini e dei nostri portafogli. Saremo tifosi sempre in trasferta, come lo sono tanti di coloro che seguono la Fiorentina arrivando da lontano e ai quali va fatto sempre un applauso enorme, ma non per tutti sarà possibile seguire la squadra del cuore con assiduità come a Firenze.
Penso egoisticamente anche alla mia passione nello scrivere i miei commenti per Firenzeviola e mi chiedo: a che ora arriverò a casa per potermi mettere davanti al mio pc se, facciamo un esempio, dovessi rientrare da una partita in notturna da Parma, Reggio Emilia, Modena o La Spezia (località citate come ipotesi)? Qualcuno sarebbe contento se ne facessi a meno, ma non vorrei mollare. Sempre più dura la vita del tifoso viola!
Poi io sono un’abitudinaria, faccio sempre le stesse cose prima di un incontro della Fiorentina, ho i miei amici coi quali condividiamo riti e rituali e il pensiero di non essere più vicini, non avere il mio posto abituale, mi fa stare male al solo pensiero. L’esperienza della pandemia ci ha fatto vivere purtroppo di già questa situazione e non è stata una bella cosa dover aspettare di andare o meno allo stadio, sedersi dov’era possibile, con persone a volte insopportabili. Devo dire onestamente che il fatto di tifare tutti per la Viola non fa di tutti dei simpaticoni…anzi.
Quando questo campionato ci ha ridato i nostri seggiolini, il nostro settore pre-pandemia è stata una festa e pure questa è una domanda che mi sono fatta: col nuovo stadio avremo, noi vecchi abbonati, la possibilità di scegliere il posto possibilmente il più vicino a quello che abbiamo lasciato? Lo so che è un quesito prematuro, ma mi sono portata avanti col lavoro!
Credo che ci aspetteranno dei momenti difficili, delle scelte che dovremo fare ma niente in confronto a quello che dovrà affrontare la società viola che dovrà trovare una nuova casa ma forse anche due se l’impianto scelto non avesse i requisiti per le gare internazionali. Ci vuole un agente immobiliare molto bravo che cominci da subito a sondare i terreni, giusto per avere un’idea di quello che ci aspetterà.
Tutto questo beninteso non dovrà nuocere assolutamente alla squadra e alla sua crescita, le spese per Commisso aumenteranno di certo e forse ci saranno meno abbonamenti quindi qualche preoccupazione mi viene, ma mi aspetto che il nuovo stadio possa ospitare una Fiorentina bella e vincente, con prospettive di miglioramento sia dal punto di vista tecnico che delle ambizioni.
La Signora in viola