LA TATTICA, La maledizione del terzino sinistro

25.03.2010 15:55 di Matteo Magrini   vedi letture
LA TATTICA, La maledizione del terzino sinistro
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

La Fiorentina ha dei problemi con la sinistra. Tranquilli, qua non si parla di politica (per fortuna), ma semplicemente di pallone ma la quesitone è comunque importante. Per chiarire. Che giochi Pasqual, Gobbi o Felipe il discorso cambia poco, o nulla. I viola da quella parte soffrono tremendamente. Tanti, troppi, i goal o i pericoli che arrivano da quella parte. Ieri l'ultimo esempio. Pronti via, buco a sinistra, cross nel mezzo e goal. L'anno scorso era colpa di Vargas (e di Prandelli che lo impiegava da terzino), ma ora?


CRISI PASQUAL - E' il primo aspetto che salta agli occhi. Che fine ha fatto quel terzino d'assalto che al primo anno di serie A sorprese tutti ed arrivò a conquistarsi, con pieno merito, le attenzioni della Nazionale? Quel giocatore non si è più visto, e nasce il sospetto che quella si trattò più che altro di un'eccezione. Difficile però pensare che un ragazzo passi da potenziale numero uno del ruolo a brocco patentato, più probabile che la verità stia nel mezzo. In parole povere. Il reale valore di Pasqual non sarà quello della stagione 2005-2006 ma non può essere nemmeno quello degli ultimi due anni. Diciamo che per arrivare ad un giudizio equilibrato bisogna fermarsi a metà fra i due estremi. Come mai allora tante difficoltà? Questione di fiducia (venuta meno) da parte di Prandelli, che piano piano lo ha messo ai margini preferendogli prima Gobbi, poi Vargas, poi di nuovo l'ex Cagliari e infine Felipe. Insomma, Pasqual si è visto scavalcare un po' da tutti nel corso degli anni. Da qua nasce tutto, perchè se non sei in fiducia non rischi, se non rischi non vai sul fondo e se non vai sul fondo i cross non li fai. Se prima infatti l'ex terzino dell'Arezzo evidenziava difficoltà in fase difensiva ma faceva la differenza quando attacava, adesso è rimasto solo il primo aspetto. Ne viene fuori un esterno basso che non attacca e che va in crisi quando viene attaccato. E scusate se è poco


GOBBI ADATTATO - E' stata la prima idea di Prandelli nel momento in cui Pasqual ha iniziato a manifestare le prima difficoltà. In squadra non c'erano alternative (ne di piede ne di ruolo), ed allora ecco l'esperimento. Mica fallito completamente, per carità, perchè quella di Gobbi esterno basso è comunque, in emergenza, una soluzione che da discrete garanzie. Non può essere l'abitudine, però. Prima di tutto perchè non essendo nato difensore, il buon Massimo trova sempre e comunque difficoltà nella fase di non possesso. Spesso troppo stretto o in ritardo nelle diagonali, Gobbi difetta soprattutto nell'uno contro uno. Il cross poi, non è propriamente il suo forte e nella sua testa più che la linea di fondo c'è spesso il taglio dentro il campo. Non è un caso. Quello è il movimento tipico del centrocampista, e infatti sia a Napoli che contro il Genoa abbiamo rivisto un Gobbi su buonissimi livelli. Giocando nel proprio ruolo, si sa, tutto viene più facile.




FELIPE - E' l'ultimo tentativo del Pranda. Assalito dalle perplessità per le prestazioni di Gobbi e Pasqual il mister ha pensato ad un difensore vero (e con il piede educato) per risolvere l'annoso problema. Niente da fare. Benissimo per un tempo contro il Milan, tritato da Mostro Robben in Champions League e ieri di nuovo in palese difficoltà. Anche per lui però, questo ruolo è un inedito. Guai a dire che già ad Udine giocava a sinistra. In Friuli agiva si da quella parte, ma in una difesa a tre e quindi, alla fine della fiera, sempre da centrale agiva. Può essere, questo si, una soluzione sulla quale lavorare (le qualità per essere un buon terzino le ha anche se nella corsa ha dei limiti) ma per l'immediato restano dei dubbi. Anche lui attirato troppo spesso dalla zona centrale (come Gobbi), ha difficoltà soprattutto sui cambi di gioco, quando troppo spesso si fa trovare fuori posizione.


SBILANCIATI - Non è solo una questione di uomini, però. Cesare Prandelli ha infatti deciso, fin dal suo arrivo a Firenze, di sbilanciare la Fiorentina verso sinistra. Prima era Fiore, poi Mutu, quindi Vargas e Jovetic. Da quella parte giocano sempre i giocatori più forti in fase offensiva e meno portati a difendere. Lo stesso Montolivo, quando i viola giocano a tre in mezzo al campo, è spesso costretto ad un lavoro di copertura sfiancante. Fateci caso. La squadra di Prandelli subisce le ripartenze quasi sempre sul suo lato sinistro perchè Vargas (o Mutu) rientrano meno di Marchionni e Santana.


Quale la soluzione? La sensazione, forte, è che serva un netto miglioramento soprattutto sui singoli. Lo sabene Pantaleo Corvino se è vero, come è vero, che l'obiettivo principe del prossimo mercato sarà proprio un terzino sinistro. Staremo a vedere, ma quel che è certo è che fino al termine della stagione gli uomini saranno questi e allora è necessario trovare un rimedo, perlomeno accettabile, che ponga fine (o limiti) una pecca troppo evidente per una squadra importante come la Fiorentina. A Prandelli (e ai suoi giocatori) l'arduo compito.