LA SPAGNA SIAMO NOI

19.06.2013 10:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
LA SPAGNA SIAMO NOI
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Prendiamo spunto dalla vittoria (schiacciante, va detto, oltre i due gol di scarto) dell'under 21 spagnola su quella nostrana. Si giocava a Gerusalemme ma... stavolta nessun miracolo: i ragazzi di Lopetegui hanno divorato gli azzurrini di Mangia (e ci scusiamo per la battuta), affermando una volta di più la supremazia iberica nel calcio continentale. E non solo. Già perchè la Spagna detta legge a tutti i livelli più o meno da un lustro abbondante. Si comincia nel 2008 quando le "furie rosse" di Aragones vinsero gli Europei di Austria e Svizzera, 44 anni dopo il primo trofeo continentale (conquistato nel 1964, in casa, fino ad allora l'unico titolo conquistato dalla Spagna pallonara). Poi un crescendo rossiniano: campione del mondo nel 2010, ancora campione d'Europa nel 2012 (4-0 in finale sull'Italia). Non è stata da meno a livello giovanile, con i due europei under 21 consecutivi del 2011 e quello attuale. Basta così? No, perchè se andiamo a vedere la Champions League scopriamo come Barcellona e Real Madrid abbiano raggiunto le semifinali delle ultime due edizioni, come sempre il Barcellona di Messi abbia vinto tre Champions negli ultimi 7 anni, ed il Real Madrid (invero a secco dal 2002) detenga ancora il record di vittorie totali del torneo: ben 9 (secondo il Milan con 7). E poi la coppa Intercontinentale, con il solito Barcellona vincitore di due delle ultime quattro edizioni. Certo (e così rispondiamo a chi ci accusa di disfattismo) l'Italia è ancora una spanna sopra, sopratutto a livello di nazionale, dall'alto dei suoi quattro titoli mondiali contro uno spagnolo. Ma è indubbio che negli ultimi anni la Spagna abbia fatto scuola, a livello di mentalità e di gioco, abbia tracciato un solco nel quale chiunque dotato di buon senso, lungimiranza e programmazione, dovrebbe inserirsi. Con sacrificio, ammirazione ed umiltà.

LA FIORENTINA CI PROVA - Non è facile capire il perchè di questa esplosione del calcio spagnolo, quantomeno individuare una ragione che prevalga sulle altre. Di certo in Spagna c'è meno pressione (a livello di media, di ambiente in generale) i giovani hanno più spazio, si predilige lo spettacolo al risultato. O almeno si cercano in egual misura. A prima vista possono sembrare luoghi comuni, ma è la verità, e tutto è riassumibile nella diversa cultura, nell'impostazione mentale. E poi il lavoro certosino sui vivai, sui settori giovanili, la famosa "cantera" blaugrana non è un'invenzione giornalistica, è una splendida realtà che ogni anno sforna campioncini "in pectore" pronti all'uso. Del Barcellona in primis, di conseguenza del calcio spagnolo. Sfogliamo velocemente la rosa della Spagna campione: Montoya, Bartra,Thiago Alcantara (figlio del viola Mazinho, ricordate?) e Tello, titolari (o quasi) nel Barça di Villanova. Morata nel Real Madrid, Isco nel Malaga che ha partecipato all'ultima Champions. Insomma, per quanto lo consentono i tempi, in Spagna il calcio è un divertimento, anzi... "El fùtbol es diversion", come recitava una maglia vagamente viola che scese in campo nell'estate del 2010 a Valencia. Si giocava un'amichevole pre-campionato della Fiorentina di Mihajlovic, si trattava di un tentativo embrionale dei Della Valle di costruire un calcio nuovo a Firenze, all'insegna del fair-play, dell'essere d'aiuto agli altri (da quì la partnership con "Save the Children") del calcio appunto... visto come un divertimento. Tralasciamo gli aspetti etici, spostiamoci invece sull'impostazione tecnica della squadra che ha trasformato la Fiorentina nel clone spagnolo più credibile del calcio italiano.

IN PRINCIPIO FU... EDUARDO MACIA' - Il pigmalione è stato Eduardo Macià che sta piano piano "spagnolizzando" l'intero settore tecnico della Fiorentina: dallo sponsor, a parte dello staff, ai giocatori. Con Alonso e Joaquin (più Borja Valero) salgono a tre i rappresentanti iberici attualmente in rosa, altri come Munùa, Gonzalo, Giuseppe Rossi provengono dalla Liga, altri ancora verrebbero volentieri, attratti dal fascino del progetto viola. E poi Montella: il possesso palla, il fraseggio, la voglia di imporre il proprio gioco, sempre e comunque... Tutto questo ha trasformato la Fiorentina nel Barcellona d'Italia (con le dovute proporzioni, ma la strada è quella) nell'emanazione nostrana della Spagna... campione di tutto. Ecco perchè abbiamo titolato "la Spagna siamo noi", ecco perchè abbiamo fatto riferimento alla lungimiranza, alla programmazione, al solco spagnolo da percorrere, da seguire. Siamo felici che la Fiorentina sia la prima squadra italiana ad averlo capito, ad averlo messo in pratica. Del resto i risultati stanno lì a testimoniarlo, e il bello deve ancora venire...