L'ALBA DI UNA NUOVA CONFERENCE, PER RIPETERE IL PERCORSO ED EVITARE (ALTRI) INCONVENIENTI
Torna la Conference League e la Fiorentina si presenta ai blocchi di partenza con maggiore consapevolezza e ammirazione da parte delle altre squadre rispetto alla passata edizione. I viola, già certi di essere una delle compagini più importanti di tutto il torneo, giungono a Genk fortificati dall’importante successo di domenica contro l’Atalanta.
L’intenzione è di ripetere il percorso di un anno fa, fino all’atto finale in programma allo stadio Agia Sophia di Atene. Con l’obiettivo però, di evitare gli spareggi di febbraio, a scanso di ulteriori ostacoli sul proprio cammino e per trovare ogni tanto anche qualche periodo dove poter allentare la pressione.
La speranza poi, è anche quella di lasciarsi alle spalle (e non ripetersi) gli innumerevoli inconvenienti vissuti la stagione scorsa. Come il pugno di un tifoso avversario a un calciatore (successe in Turchia, a Sivas, con Bianco), il lancio di oggetti a Cristiano Biraghi nel corso della finale, o il “gol fantasma” di Cabral in casa contro il Braga. Aspetto per cui, quest'ultimo, la UEFA sembra aver voluto compiere qualche manovra, come l’introduzione del Var già dai playoff. Fu una coppa in cui se ne videro di tutti i colori, anche in gare che non vedevano protagonista la squadra di Italiano - nella semifinale tra AZ Alkmaar e West Ham i familiari dei calciatori inglesi vennero aggrediti dai tifosi olandesi, con i giocatori che tentarono di intromettersi nella situazione, tanto per citare un solo episodio -.
L'auspicio è che dinamiche del genere non si verifichino più, per un torneo che seppur il terzo per importanza, è arrivato ora alla terza edizione. È l’alba di una nuova Conference, che la Fiorentina vuole vivere fino in fondo, come quella precedente.