IRRUENZA VIOLA
Cattiveria sì, ma al punto giusto. Anche perché poi con la troppa irruenza si finisce per rientrare anzitempo negli spogliatoio. Chiedere a Badelj e a Gonzalo, freschi di rosso in campionato ed in Europa League, per avere conferma. La piega che ha preso la Fiorentina in questo inizio di stagione sta tutta qui, racchiusa in due cartellini rossi evitabili (specie quello del centrale argentino, che ha compromesso di brutto l’esordio dei viola in Coppa) che danno la dimensione di quello che è il nuovo gioco della squadra. Un pressing sul portatore più “maschio”, una dose di cattiveria in più sull’avversario ed un’irruenza, appunto, per tanti aspetti evitabile.
I numeri raccolti sin qui dalla Fiorentina sotto l’aspetto disciplinare, del resto, parlano chiaro: nelle prime quattro partite di questa stagione (tre di campionato ed una di Europa League), i viola hanno già incassato undici ammonizioni ed appunto due espulsioni, quella di Badelj contro il Genoa e quella di ieri sera di Gonzalo con il Basilea. Un bottino di guerra notevole (è proprio il caso di dirlo) se si pensa che nella passata stagione i cartellini rossi raccolti in casa gigliata furono in tutto cinque, un numero piuttosto alto ma che prende in considerazione oltre alle canoniche 38 gare di campionato anche il lungo percorso in Europa League (14 partite) e quello - comunque portato fino in fondo - in Coppa Italia (4 partite).
A finire anzitempo sotto la doccia furono Gonzalo, Savic (entrambi a Parma in quel maledetto 6 gennaio), Basanta (a Guingamp), Alonso e Kurtic alla penultima di campionato. Ragionando per paradossi, se la Fiorentina dovesse proseguire con questa media di espulsi (uno ogni due partite), a fine anno saranno almeno 22 i cartellini rossi che saranno sventolati in faccia ai viola (contando le 38 gare di campionato, le almeno 6 sfide del girone di Europa League e gli ottavi di Coppa Italia). Cattiveria sì, ma al punto giusto.