IN RISERVA
La Fiorentina cade a Reggio Emilia a distanza di tre giorni dalla sconfitta di mercoledì contro la Lazio. Stanca, fisicamente e mentalmente, la squadra vista al cospetto del Sassuolo non ha compicciato molto, e dire che in ballo c'erano punti pesanti a cinque giornate dal termine. Ridotta in dieci come accaduto qualche giorno fa, ma ben lontana da quello spirito mostrato contro i biancocelesti, la Fiorentina è stata semplicE spettatrice.
Sin dall'inizio la formazione ridisegnata da Pioli palesa più di un problema, ed è la manovra dei primi venti minuti a certificarne le difficoltà. Poi il gol di Politano (quel Politano che Corvino aveva a lungo seguito) apre le falle di una squadra che non si scuote troppo nemmeno dopo l'intervallo. Anche nel secondo tempo d'altronde è soprattutto la sofferenza a farla da padrone.
Con Chiesa inevitabilmente bisognoso di rifiatare, con Saponara poco incisivo, con Benassi al rientro e con Veretout costretto ad agire a tutto campo. La morale è l'impossibilità di mandare al tiro Falcinelli, uno dei tanti aspetti sui quali si appoggia la sconfitta dei viola.
Anche perchè nonostante Pioli stravolga ancora la squadra con Simeone, Gil Dias e poi Bruno Gaspar è semmai il solo Dragowski a riscattarsi dagli ultimi giorni, con i due interventi su Politano e Ragusa che almeno tengono le speranze dei compagni intatte.
Troppo sulle gambe, però, la squadra viola. Almeno per ribaltare il risultato. Tanto da doversi alla fine arrendere al Sassuolo che trova tre punti d'oro sulla strada per la salvezza. Anche senza il grande ex Babacar. Gli stessi punti che invece oggi allontanano ulteriormente l'Europa da una Fiorentina scesa in campo a Reggio Emilia in piena riserva di carburante.