IL POTERE DEI SOGNI
Come un razzo, il cui massimo sforzo si raggiunge in fase di lancio per lasciarsi poi guidare dalla forza d’inerzia. La Fiorentina che infila la terza vittoria consecutiva, tra campionato e Coppa Italia dopo il doloroso k.o. contro la Lazio, sembra davvero lanciata, e verso quali orizzonti forse non è nemmeno troppo importante scoprirlo. Almeno non adesso che la tempesta del mercato invernale è finalmente alle spalle.
Al Franchi, nel terzo successo su altrettante sfide all’Atalanta, è impossibile non avvertire la sensazione di sorpasso. Se non propriamente in classifica almeno nei confronti della miglior rappresentante del calcio italiano, garanzia di spettacolo tecnico che solo all’estero pareva fosse possibile proporre. Invece se la vittoria sulla Dea versione 3.0 si porta dietro connotati diversi rispetto al passato, anche quello più recente come nei quarti di coppa dove gli episodi avevano sorriso ai viola, in quella di ieri sono tangibili i segnali da grande squadra arrivati nel corso dei 90 minuti.
Non solo intensità nel gioco espresso per oltre un’ora, come previsto, ma anche occasioni superiori agli avversari, segno di una personalità in campo mai venuta meno nonostante l’avversario fosse imbattuto in trasferta. In più la Fiorentina adesso sa anche soffrire, difendere il gol di Piatek (sono 5 i centri del polacco entrato alla grandissima nel mondo viola) magari grazie all’aiuto fornito da una regola sul fuorigioco tutta da discutere ma pur sempre con un’organizzazione nel momento più delicato da squadra consapevole dei propri mezzi.
Così è logico che qualsiasi obiettivo sembri raggiungibile, perché comunque in linea con la filosofia che il tecnico non ha mai abbandonato da Trapani in poi. Un invito a sognare a occhi aperti che Italiano ha chiarito fin dall’inizio e che adesso si sta concretizzando di fronte a una Fiorentina che può concedersi lo sfizio di giocare libera da qualsiasi condizionamento. Perché 17 punti in più rispetto all’anno scorso, e qualche risultato delle concorrenti come nel caso delle due romane, oggi come oggi legittima certamente rinnovati sogni di gloria.