IL CONFRONTO
Stefano Pioli e Vincenzo Italiano si ritrovano di fronte oggi per la settima volta in carriera, con un bilancio delle sfide in perfetto equilibrio, tre vittorie per il tecnico viola, altrettante per quello rossonero. Ma mentre a Firenze Italiano ha placato qualche critica di troppo consolidando il quinto posto in campionato grazie al successo sul Bologna, vittoria utile a interrompere anche la preoccupante striscia di tre sconfitte consecutive, a Milano la posizione di Pioli si è fatta sempre più complicata, con la contestazione da parte dei tifosi al termine della gara di Lecce e la successiva riflessione avviata dalla società rossonera.
Tra le principali accuse al tecnico, al di là di una classifica nella quale il Milan resta in piena zona Champions seppure staccato di sei punti dalla capolista Inter, uno spogliatoio parso più inquieto del solito, quasi che il rapporto con il gruppo si fosse incrinato. In realtà la vittoria sul Paris Saint Germain aveva fatto rientrare parecchi dubbi, e lo stesso Pioli aveva raccontato di un confronto positivo avvenuto nello spogliatoio tra i calciatori, ma il successivo stop di Lecce ha rimesso tutto in discussione.
Per il momento Pioli non è a rischio esonero, la gara che attende i rossoneri in Champions contro il Borussia Dortmund è decisiva e nessuna decisione verrà presa a prescindere dal risultato del match con la Fiorentina, ma intanto a San Siro, prima delle partite, non risuona più il coro “Pioli is on fire”, segno di come l’atmosfera intorno all’allenatore parmigiano sia cambiata.
Arrivato a sostituire Giampaolo nell’ottobre del 2019, Pioli può vantare una qualificazione in Europa League, un secondo e un quarto posto oltre allo scudetto nel 2021-2022 e a una semifinale di Champions League persa con l’Inter. Insomma a dispetto di un ruolino di marcia di assoluto rispetto Pioli è più in bilico di quanto si possa pensare, conferma di come ogni allenatore finisca tra i primi imputati non appena vengono meno i risultati. Lo sa bene anche Italiano, finito spesso al centro delle critiche per l’atteggiamento offensivo della sua squadra ma i cui numeri raccontano di una crescita costante.
I 20 punti in classifica nelle prime 12 giornate di questo campionato rappresentano un record visto che solo negli allievi della Luparense ne aveva collezionati di più, mentre i 7 punti in più rispetto all’anno scorso certificano, critiche a parte, continui passi in avanti anche sotto il profilo dei risultati. Di certo a Milano, dove l’ultimo precedente è il sonoro 4-0 rimediato dall’Inter ai primi di settembre, il tecnico viola cercherà d’interrompere il tabù rossonero visto che contro il Milan, da allenatore della Fiorentina, è sempre stato sconfitto (2-1 l’anno scorso con polemiche annesse per un intervento in area di rigore di Tomori su Ikonè non sanzionato, 1-0 l’anno prima con gol di Leao nel finale)