IL BABY DI TOTTI CHE SI ISPIRA A BAGGIO E MARADONA: ALLA SCOPERTA DI "PIPPO" DISTEFANO
Una notte da incorniciare, un esordio che mai - fino a pochi mesi prima - avrebbe sognato di poter fare. Filippo invece ha realizzato il sogno di una vita, ha vinto contro lo scetticismo di tanti e a poco più di 18 anni ha calcato per la prima volta un campo di Serie A. Del resto se giochi a pallone e ti chiami Distefano (tutto attaccato, come ci tengono a ribadire il giocatore e la sua famiglia) sei destinato a portare sulle spalle un cognome davvero pesante. Ma allo stesso tempo propizio. E chissà se “Pippo”, come lo chiamano tutti in Primavera, sa che fu proprio un certo Di Stéfano (staccato e con l’accento) a negare alla Fiorentina la vittoria della Coppa dei Campioni del 1957.
Il sorriso contro le avversità
Per il momento il classe 2003 non vuol fare voli pindarici, visto che fino ad oggi ha pensato soltanto a giocare e a divertirsi. Nessuno è mai riuscito a togliergli il sorriso sulle labbra, neanche quando nelle categorie più giovani della Ninfea Torrelaghese (dove ha mosso i primi passi) e subito dopo nel Livorno gli avevano fatto capire che non sarebbe mai arrivato a giocare nel calcio che conta per via della sua statura: queste le sue due tappe principali prima che Daniele Amerini, il suo vero scopritore lo portasse a Firenze. Oppure quando nel 2019 è rimasto vittima di un butto infortunio che lo ha costretto all’operazione. In quei giorni difficili a Villa Donatello furono di conforto tre cose: il calore della famiglia, semplice ma con valori ben saldi, l’amore per la fidanzata Aurora e la musica negli orecchi di Jovanotti, uno dei suoi cantanti preferiti.
Napoli, il Divin codino e Totti
Tifoso del Napoli in virtù delle origini campane della madre, Distefano ha sempre avuto due idoli fin da quando era bambino: Diego Armando Maradona (al quale ha voluto dedicare la torta per i suoi 18 anni, con un’immagine del Pibe de Oro che alza la Coppa del Mondo dell’86) e, ora che veste la maglia viola, Roberto Baggio. Proprio di loro, non certo dei corazzieri in altezza, Pippo spera di ripercorrere quantomeno la metà delle orme, nella speranza che i pochi minuti che ieri gli ha concesso Italiano non siano solo un caso. Alle sue spalle del resto, oltre ad una famiglia (residente in provincia di Lucca) che lo segue ad ogni suo appuntamento, Distefano ha un manager non certo banale: l’esterno fa parte infatti del CT10 Management, l’agenzia che fa capo a Francesco Totti.