UNITED WE STAND..
..divided we fall..Niente come questo famoso motto di Esopo, ripreso durante la Rivoluzione Americana, e poi sempre più frequentemente utilizzato come richiamo all’unità nelle situazioni particolarmente difficili, si addice al momento che sta vivendo la Fiorentina. E la maggior parte di coloro che hanno a cuore le sorti della squadra viola, dal primo dei tifosi all'ultimo dei cronisti, tenendo a freno una rabbia ed una perplessità in gran parte legittimi, negli ultimi giorni si è sintonizzata su questa linea d’onda. E lo stesso paiono aver fatto società, squadra e tecnico. E perdonateci il “paiono”, perché purtroppo non possiamo essere nella testa di Mihajlovic e soprattutto dei suoi giocatori, per cui qualche dubbio rimane. Pensiamo in tutta onestà che non sia nell’interesse di nessuno incappare in un’annata disastrosa come quella del 2004/2005, o, peggio ancora, in quella di 12 anni prima.
Ma il momento delle supposizioni e dei buoni propositi ormai è finito. Solo immagini come l’abbraccio tra il tecnico viola e i suoi ragazzi dopo la rocambolesca vittoria col Brescia potranno darci un barlume di speranza. Con l'auspicio che stavolta, se le cose dovessero andare come tutti ci auguriamo, invece di usare con forse troppa leggerezza la parola “svolta” si resti con i piedi per terra, anzi, sui pedali, perché la salita da affrontare sarà comunque ancora lunga.