FIORENTINA, Soliti pregi, soliti vizi

27.09.2009 02:30 di  Tommaso Loreto   vedi letture
FIORENTINA, Soliti pregi, soliti vizi
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© foto di Federico De Luca

La Fiorentina vince a Livorno e vola nei quartieri altissimi della classifica. Lo fa nel suo stile, con la sua voglia d'imporsi che è ormai diventata un marchio di fabbrica dei "Prandelli boys". Un gruppo che, nella sofferenza, trova sempre il modo di rialzare la testa e piazzare un colpo da ko. E' andata così, del resto, anche ieri sera all'Ardenza. Un primo tempo nebbioso, illuminato tuttavia da un Vargas ormai sempre più a suo agio là davanti, che col passare del tempo si trasforma in una spinta costante verso il gol. Che arriva sì su rigore, ma pur sempre sullo spunto del peruviano che crossa per Gilardino. Un vero e proprio jolly nella manica, quello del dialogo fra i due gigliati, valso 9 punti fra Cagliari, Samp e Livorno. E non ce voglia l'irascibile presidente Spinelli se il "furto arbitrale" noi non l'abbiamo visto. Abbiamo visto sì, un'espulsione eccessiva per Dainelli. Ma tant'è, in circostanze del genere meglio allora spostare lo sguardo sull'esordio positivo di De Silvestri. O sui cambi azzeccati di Prandelli, Marchionni e Zanetti, che hanno cambiato il volto della squadra. O ancora sul genietto montenegrino che tocca il suo primo pallone dagli undici metri e lo infila nell'angolo come solo un navigato campione farebbe. Senza mai tralasciare la certezza di avere tra i pali fondamentalmente un "mostro" di bravura. Tre punti preziosi, e adesso sotto con la Champions. E il Liverpool. Come dire, un sogno a occhi aperti.

Stona, semmai, il dopo-gara. Qualche silenzio, e qualche dichiarazione avvelenata. Non ce ne voglia il diesse Corvino se, francamente, rimaniamo stupiti dalla proporzione con la quale viene accusata la stampa locale. L'ottanta percento ci sembra percentuale assai alta, forse eccessiva. A fronte di qualche critica che, lo ricordiamo, rientra nel lavoro di chiunque si accinga a raccontare fatti e aspetti in modo distaccato, di certo nessuno a Firenze ha mai messo in dubbio la bontà del lavoro societario. E se l'ha fatto, non certo traviando i tifosi, o illudendoli che la Fiorentina sia l'Inter o la Juventus. La Fiorentina è semplicemente la Fiorentina, e tale la trattiamo noi, come tanti altri colleghi. Una squadra amata in modo viscerale da una città intera e che, oggi, nonostante viva un momento felice, si ritrova a convivere da "separata in casa" con il suo presidente. Qualche parola in più dalla sala stampa, dai protagonisti, e qualche frecciata in meno, forse, avrebbero aiutato l'ambiente a tranquillizzarsi a 48 ore da una notte da favola. Chissà che, magari, proprio il ritorno dei Della Valle al "Franchi", in quella notte magica, non possa aiutare tutti ad andare avanti con un pizzico di serenità in più. Di certo aiuterebbe ad evidenziare nel giusto modo quanto questa squadra sappia superarsi. Ogni volta di più.