FIORENTINA, Silva o non Silva?
Qualcuno ha voluto persino collegare l'accadimento sportivo al cielo che si colorava di viola subito dopo il rigore. Il primo gol in viola di Santiago Silva, però, non è stato come tutti lo immaginavano. Le esultanze viste sui filmati video presenti sul web, avevano rapito la fantasia dei tifosi praticamente al primo sguardo, e l'attesa si era fatta spasmodica gara dopo gara. Effettivamente, però, il primo centro, giunto su rigore, contro una squadra ridotta in nove prima e in otto dopo, e per di più sul risultato di 2-0 non sembrava meritare un'esultanza troppo scomposta.
Cronaca di un tabù rotto, quello del "Tanque". Che alla giornata numero 14, di cui 13 giocate, è riuscito finalmente a sfatare la cattiva tradizione in viola fatta di zero reti. Il rigore, per la verità, il bomber sudamericano l'ha anche tirato molto bene. Tecnicamente imprendibile. Ma il problema, semmai, è quello che si è visto fino a oggi sul terreno di gioco. Inclusi gli ultimi spezzoni di gara che Delio Rossi gli ha comunque concesso sia col Palermo che contro la Roma, gettandolo nella mischia al posto di Gilardino.
Silva, in altri termini, non sembra aver impressionato. Nè i tifosi, al di là delle attese esultanze, nè la Fiorentina nel suo completo. E se è vero che il tecnico pare comunque convinto delle doti del centravanti, è altrettanto vero che le voci di un'eventuale partenza sono in crescita costante. Con gli estimatori dal Sudamerica che rappresenterebbero per Corvino una buona opportunità per non perdere del tutto l'investimento in Silva. Tre partite, dunque, per il "Tanque". Tre gare, contro Inter, Atalanta e Siena, per capire se Silva vale ancora una maglia viola o se la sua breve esperienza, di ritorno in Italia, non sia già al capolinea.