Femminile: La Fiorentina ribalta e si fa raggiungere dall’Inter; chance sprecata. Le parole di Goldoni riaprono il dibattito sui campi da gioco. Primavera sconfitta a Genova e a ridosso della zona rossa

Servivano necessariamente i tre punti, ne è arrivato uno solo. La Fiorentina gioca una discreta gara contro l’Inter Women di Piovani, reduce dalla goleada nella seconda competizione europea femminile, ma certifica i suoi problemi difensivi facendosi beffare in pieno recupero. Il tutto nel corso di una gara che aveva visto le ragazze di Pinones-Arce andare sotto sul finire del primo tempo (goal di Polli per le ospiti), pareggiare nel recupero dei primi quarantacinque minuti (rete di Snerle su assist delizioso di Omarsdottir) per poi completare la rimonta con la stessa norvegese nella ripresa. Nel mezzo il FVS annulla la terza rete gigliata per un fallo laterale e lascia un finale di gara di totale resistenza per la Fiorentina. Ma in pieno recupero la beffa: l’Inter guadagna punizione sulla trequarti di campo, la parabola raggiunge una delle attaccanti ospiti che riesce ad apparecchiare di testa per Santi che con due tocchi stoppa e manda alle spalle di Fiskerstrand per il pareggio beffa in pieno recupero. Quei tre punti sarebbero stati fondamentali per la Fiorentina che avrebbe così iniziato seriamente il suo campionato, rimescolando ulteriormente le carte in tavola. Il pari però fa più bene all’Inter che si piazza a quattro punti in classifica dietro il trittico Roma, Lazio e Napoli. Una cosa c’è da dirla: la sconfitta di Napoli per la Fiorentina – per quanto beffarda e ancora indigesta – è stato solo un incidente di percorso.
A fine gara il tecnico Pinones-Arce parla di una formazione in crescita e forse è così. Ma gli inconvenienti che attanagliano la squadra viola persistono – su tutti una difesa che fa troppa acqua - e il coach svedese non ha ancora capito come risolverli. Inoltre c’è la questione della chilometrica lista di infortunate. In vista della gara contro il Milan diventa fondamentale tentare di recuperare qualcuna delle ragazze fuori, senza ovviamente forzarne i tempi, per provare ad ottenere i tanto agognati tre punti. Difficile però capire quanto ci vorrà per il reinserimento di qualcuna delle infortunate non avendo a disposizione informazioni certe sui tempi di attesa e su cosa effettivamente abbiano le giocatrici. Sappiamo che Catena e Hurtig sono ai box a causa di problemi muscolari, così come sono stati comunicati gli infortuni di Filangeri e Curmark. Possiamo quindi solo verificare di volta in volta quali saranno le ragazze che rientreranno nelle convocazioni ufficiali. Intanto però la rosa è corta ma nonostante tutto la Fiorentina è riuscita a disputare una buona gara contro una delle formazioni top del nostro campionato. È ancora presto per dare giudizi ma dalle prime impressioni sembra che la squadra attuale non possa competere per le prime tre posizioni della classe. Il rischio di assistere ad un’altra annata tra il quarto ed il quinto posto finale al momento è alto ma il calcio si sa, è uno sport che cambia le sorti di settimana in settimana. Basti pensare alla Juventus che in due giornate ha ottenuto un solo punto contro squadre nettamente inferiori. Servirà un pizzico di fortuna inoltre che però a Firenze non è di casa molto spesso. Anzi quasi mai a dirla tutta.
Da sottolineare l’ottima prestazione di Iris Omarsdottir che oltre ad essere stata nominata MVP del match dalla Serie A Women, si è contraddistinta con una gara davvero notevole. La norvegese forse inizia a capire qual è il suo compito e contro l'Inter ne ha dato dimostrazione. Dopo la rete in Women’s Cup contro il Genoa è rimasta a secco contro il Napoli per poi scatenarsi con le nerazzurre. Lotta, difesa della palla, assist magistrale di tacco per il pareggio di Snerle e infine il goal con scavino vis a vis con Runarsdottir dopo aver rubato il tempo a Ivana Andrés, non l’ultima venuta dal niente. Movenze che ricordano il periodo d’oro in cui Daniela Sabatino era il terminale offensivo della Fiorentina Femminile. Che sia quindi arrivato il tanto atteso attaccante? Gli indizi sembrano confermare questa teoria. Tuttavia occorrono conferme anche nelle prossime gare per verificare se la ragazza sarà costante nel rendimento. Con la norvegese titolare e con Della Peruta pronta a subentrarle come gregaria, la Fiorentina potrebbe aver risolto la questione attaccante che la attanagliava ormai da alcune stagioni.
Nel corso della settimana c’è stata un’interessante intervista della calciatrice della Lazio Eleonora Goldini a DoppioPasso Podcast in cui ha affrontato un tema che, inevitabilmente, tra opinionisti e addetti ai lavori, ha riaperto un po’ il dibattito. L’ex Napoli e Inter ha affermato nel corso del suo intervento di essere favorevole nel ridurre le misure dei campi da gioco e delle porte per favorire le ragazze che, vuoi o non vuoi, fisicamente hanno una mancanza di potenza rispetto agli uomini. E non si tratta di un questione di discriminazione dell’altro sesso ma di un fattore genetico. Per capire meglio quali sono le opinioni di chi conosce il mondo del calcio femminile, noi di Firenzeviola siamo andati a parlare con chi questo sport lo ha vissuto o lo sta vivendo molto da vicino. In base a quello che ci hanno detto una notevole percentuale delle persone che abbiamo sentito, ci sono molteplici pareri favorevoli a rivedere la struttura dei campi da gioco ma non con semplicità. In pratica: sostengono che sia necessario un dibattito serio e duraturo tra tutte le Federazioni per arrivare poi ad un possibile documento comune o a un progetto di riforma. Allo stesso tempo però, emerge la consapevolezza che una donna non può spingere alla pari di un uomo col proprio fisico come specificato dalla Goldoni stessa, ma è altresì vero che, anche con le misure attuali, almeno a livello europeo e negli States, lo spettacolo non è che ne risenta più di tanto. In alcuni sport – pallavolo e basket su tutti – le reti sono sistemate in maniera diversa così come i canestri. Ma nel calcio rifare un campo da zero e accorciare le porte e il perimetro comporterebbe anche delle spese di gestione non indifferenti, fermo restando che occorrerebbe a questo punto aggiungere uno o due campi da gioco con le misure esclusive del calcio femminile (che poi ancora nessuno ha mai numericamente specificato quali siano) per ogni centro sportivo. Una rivoluzione non da poco nel caso venisse prima o poi imposta a livello europeo o mondiale. Attenzione però: tra i pareri acquisiti c’è anche chi pensa che ormai al giorno d’oggi – ma anche nelle passate generazioni di ragazze che hanno giocato a calcio – le donne si siano abituate a giocare con le misure attuali dei campi e che più che cambiare i terreni di gioco debba cambiare il modo di vedere il calcio femminile, differenziandolo – o meglio separarlo completamente – da quello maschile. Chi va a vedere una partita di calcio tra ragazze deve scordare quelli che sono gli schemi e le tattiche del maschile e immaginare di trovarsi di fronte ad uno sport a sé stante. Chi riesce a vederla in questo modo sono coloro che oggi seguono i club femminili con costanza e dedizione. Chi non riesce sono le persone che sostengono che il calcio femminile non sia uno sport e non concedono alcuna possibilità alle donne considerando il mondo del pallone esclusivamente maschilista. Un dibattito interessante, difficile da racchiudere in un unico editoriale ma che lascia spunti per eventuali future discussioni sull’argomento.
La situazione in Primavera sta iniziando a diventare critica. Siamo giunti alla quarta giornata ma la Fiorentina non ha ancora ottenuto nessuna vittoria. Lo score parla chiaro: quattro gare, tre sconfitte ed un pareggio. Anche a Genova contro le grifone la squadra di Gori va in vantaggio con Baccaro e poi si fa raggiungere e superare dalle padrone di casa. La classifica inizia a non piacere; dietro la Viola ci sono solamente Brescia e Cesena rimaste a quota zero. Il prossimo turno vedrà il Milan secondo in classifica scendere al Viola Park. Un’altra sconfitta potrebbe portare la Fiorentina in piena zona retrocessione (in Primavera 2 scenderanno le ultime due della classe). La società viola ha sempre avuto un settore giovanile che è uno dei fiori all’occhiello di tutta Italia. Ma nel femminile – pur facendo scuola diventando il primo club a fondare prima squadra e settore giovanile – sono diversi anni che non riesce più a incidere né a costruire una formazione in grado di poter ambire allo scudetto vedendosi superare da società nate dopo e che investono meno della Fiorentina stessa.
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