FELIPE MELO, Mister Hyde in campo, dr Jekyll fuori

Inchiesta tra i media spagnoli di FV
26.05.2009 15:15 di  Marco Gori   vedi letture
FELIPE MELO, Mister Hyde in campo, dr Jekyll fuori
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Forse, davanti al nostro articolo, il celebre scrittore scozzese Robert Louis Stevenson si rigirerà nella tomba: in effetti scomodare uno dei classici più conosciuti della letteratura moderna per parlare di un professionista della pedata, seppur illustre, può apparire eccessivo. Però, alla luce dei colloqui che abbiamo avuto stamani con alcuni colleghi spagnoli, che hanno avuto modo di seguirlo da vicino durante la sua esperienza nella Liga, per il centrocampista della Fiorentina, Felipe Melo, il paragone con i due personaggi del celebre romanzo di Stevenson ci pare quanto mai azzeccato. Dal punto di vista prettamente tecnico, è giusto sottolinearlo, il rendimento del giocatore brasiliano è stato superiore ad ogni aspettativa, e in questo caso va dato atto al ds viola Pantaleo Corvino di aver piazzato un colpo a dir poco eccezionale. La conferma, in questo senso, ci viene dai fatti: passato da un club di livello medio basso del campionato spagnolo ad uno medio-alto di quello italiano, il 25enne di Volta Redonda si è guadagnato il posto di titolare nella Seleçao a scapito di giocatori che militano in società assai più blasonate. Ma, se all'annuncio del suo arrivo, qualche tifoso aveva storto un po' il naso -per poi sicuramente ricredersi- per il suo nome semi-sconosciuto, alcuni addetti ai lavori avevano messo in guardia l'ambiente viola circa il carattere un po' turbolento del giocatore. Pantaleo Corvino, che, e Melo ne è una delle tante dimostrazioni, non compra i giocatori a caso, aveva garantito anche sull'aspetto disciplinare del giocatore. E fino agli episodi verificatisi nella gara interna contro il Cagliari ed in quella di domenica scorsa a Lecce, aveva avuto ragione da vendere: un giocatore grintoso, forse al limite della cattiveria, ma lontano anni luce da alcuni protagonisti del nostro campionato avvezzi a scorrettezze al limite del disgusto. Il ds viola avrà sicuramente seguito il giocatore l'anno scorso quando militava nelle file dell'Almeria, traendone un'impressione che ricalca quella di coloro che lo conoscono ancor più da vicino, come il collega della Voz de Almeria, Tony Fernandez: "Qui non ha avuto alcun tipo di problema dal punto di vista disciplinare, un giocatore corretto, molto amato dal pubblico".

Lo stesso Fernandez però ci ha lanciato un segnale di allarme: "Al Racing di Santander mi pare però che qualche problema lo abbia avuto". Detto fatto, Firenzeviola.it  vola virtualmente in Cantabria per contattare Enrique Villa de El Diario Montanes: "Un ottimo giocatore, un grande professionista fuori dal campo ma capace di perdere letteralmente la testa sul terreno di gioco. Sanzioni disciplinari? Che io ricordi due o tre espulsioni e molti 'gialli' ". Il cronista iberico però precisa: "Prima di venire al Racing giocava nel Maiorca, e lì non mi pare abbia mai avuto problemi di questo tipo. Non è tuttavia per questi motivi che è stato ceduto, ma solo perché si è presentata un'offerta economicamente migliore". Che succede allora? Se si conferma l'immagine di un professionista serio ma dal carattere focoso sul terreno di gioco, ne traspare una nuova, e cioè di un giocatore il cui comportamento varia ogni volta che cambia casacca. Un motivo in più per dare adito alle voci che lo vorrebbero in procinto di cambiare aria? Ipotesi azzardata; difficoltà ad ambientarsi al nostro campionato? Può darsi, ma lo stesso Villa ci avverte: "Guardate che anche in Spagna gli arbitri sono molto severi, e, soprattutto, quando un giocatore si crea una cattiva nomea lo prendono subito di mira". Inevitabile, pensando a quanto accaduto ad Alberto Gilardino in gran parte della stagione attuale, la nostra replica: "Allora tutto il mondo è paese".