CORVINO, Faremo due colpi, primo acquisto vicino

28.04.2010 23:17 di  Tommaso Loreto   vedi letture
CORVINO, Faremo due colpi, primo acquisto vicino
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Queste le dichiarazioni di Pantaleo Corvino al "Ring dei Tifosi" su Canale 10: "Resto perplesso quando sento dire che non c'è chiarezza. Da parte nostra siamo sempre stati chiari. Su tutto. Quando sento dalla stampa che l'allenatore o i giocatori vogliono chiarezza rimango allibito. E' tutto molto chiaro. Poi i progetti possono non essere accettati. Ma noi siamo un club che cerca altre risorse economiche. Finchè non ci saranno partiremo dietro a Roma, Inter, Milan e Juventus. Detto questo però non vogliamo ridimensionarci, con una squadra competitiva e con Prandelli. Cosa manca di chiarezza? E lo diciamo da 2 anni. Quando il dott. Diego fa un comunicato come quello alla "Gazzetta" e quando esce così allo scoperto non capisco che tipo di chiarezza si chieda. Molti ci riconoscono, a livello mediatico, una certa chiarezza. Altri no. Sarebbe l'ora di smettere di alterare la verità per aumentare l'audience.... A volte la mia proprietà, proprio perchè la chiarezza a volte viene alterata, può legittimamente sentirsi amareggiata". 

"Perchè continuare con Prandelli? Quando ho presentato Prandelli aveva un anno di contratto. Da quando la mia proprietà ha detto di voler continuare con lui e con me, c'è ancora un anno di contratto. Chi vi dice che la proprietà fra qualche mese non voglia mettersi a sedere e discutere di un rinnovo. La proprietà non ha detto che non ci sta se non si fa la Cittadella, ha detto che seguirà altre strade. E ha detto di voler continuare con Corvino e con Prandelli, non di voler cercare altrove. Quando una proprietà è così chiara e quando è normale che ci siano determinati momenti può anche succedere che, come dice Prandelli, certe situazioni si alterano. Il patron cosa doveva dire? Ma vi siete mai domandati cosa voleva realmente fare? Si è esposto per dire che vuole continuare con Prandelli su un giornale molto importante...E per le persone alle quali tiene ha detto di non volerle andare via. La proprietà non ha mai pensato di cambiare allenatore. Per me non è cambiato niente. Ho avuto sempre lo stesso presidente e lo stesso patron. Anzi, Andrea Della Valle è forse più vicino ora di prima. Quel che differenzia le società è il managment, e se in Fiorentina fanno bene Corvino e Prandelli è anche merito della proprietà. Poi, in certi momenti, è necessario tenere conto il bilancio. E non a caso mi è arrivata una comunicazione di Platini in merito a quelle che sono le regole per le iscrizioni ai campionati. Ci vogliono i bilanci sani, se poi le tue entrate sono di un certo tipo puoi permetterti certi investimenti. L'importante è che tutti sappiamo queste cose, e che nessuno si nasconda dietro alla passionalità della Fiorentina". 

Sul mercato: "Faremo due grandi acquisti, e uno è vicino. Abbiamo una situazione importante relativa a Mutu. E ne abbiamo già parlato ieri. Posso dire che il nostro punto di riferimento futuro è Jovetic. Come lo sarà Montolivo, De Silvestri e compagnia. La Fiorentina, state tranquilli, sarà sempre competitiva. E anche quest'anno che può sembrare negativo, siamo stati competitivi. Frey e Diego Alves? Il portiere è un ruolo nel quale in tutti i modi ho voluto dire a Frey che doveva essere per lungo tempo il nostro portiere. E non a caso ha firmato un contratto di cinque anni. Nell'interesse suo c'era la volontà, un domani, di eventualmente andarsene e abbiamo deciso di mettere una clausola rescissoria. Oggi se Frey arriva con una società che la paga io ne devo prendere atto. Ma a oggi Frey non mi ha chiesto di andarsene. Alves lo conosco, è un classe '85, uno spilungone, e ha alcune qualità che alterna a qualche difetto. Onestamente però non c'ho mai pensato perchè lo conosco molto bene. Oggi a 30 anni Frey ha una clausola di 12 milioni di euro, e non è di poco conto. Poi ognuno fa i propri interessi. La clausola è un'idea alla quale devo sottostare. Io mi devo tutelare, e talvolta devo accettare determinate condizioni difendendo anche la società. In Fiorentina nessun giocatore ha mai avuto il cartello "Vendesi""

"Vargas come Felipe Melo? Noi il meglio vogliamo tenerlo, ma quando c'è la volontà estrema di andare via (alle condizioni che riteniamo giuste per noi) ci adeguiamo. Clausole su Vargas? Io non posso dire tutto, faccio anche il mio lavoro. Devo cercare di mantenere anche la privacy professionale. Lui, comunque, non mi ha mai detto di voler andare via. Kroldrup? A lui e Gobbi ho fatto proposte contrattuali e attendo risposte. Krasic e Drenthe? Sì, possono essere da Fiorentina. Tremoulinas? No, non lo è. I giocatori a parametro zero? La Fiorentina è la Fiorentina, noi non ci rifacciamo a nessun modello. Noi usiamo il nostro di modello, e sul mercato abbiamo le nostre strategie. Non imitiamo nessuno e possiamo essere noi il modello. In difesa, oltre a Munoz, si cerca altri obiettivi come Demichelis? Per poter essere più competitiva, la Fiorentina ha bisogno di calciatori che arrivano per quel che hanno già fatto e non per gli stipendi, oppure giovani che un domani possano dimostrare di valere. Oggi abbiamo poco bisogno di giovani, abbiamo bisogno di giocatori di una certa importanza. Se noi riusciamo a prenderne due saremo ancora più forti. Noi vogliamo una Fiorentina più forte. Qualche acquisto possiamo averlo sbagliato, ma i risultati ci danno ragione. E sopra certe cifre abbiamo preso sempre grandi giocatori. Così come del resto, come ho detto, posso avere qualche rimpianto per qualche giocatore ceduto. Miguel Veloso? Noi l'abbiamo trattato. Ma come per Quaresma, per lui posso dire che il valore economico non risponde a quello tecnico. Acquisti? Sto lavorando, certo, ma adesso finiamo il campionato. Sono a buon punto..."

"Un direttore generale? Quando sono arrivato c'erano due diesse e tre team manager. Da allora la società ha voluto un gruppo snello, con ogni figura che rappresenti un'area senza inquinamenti o più persone in più ruoli. Questo oggi ci ha permesso di essere dove siamo. Non possiamo sapere cosa poteva accadere con scelte diverse. Se le cose, fino a oggi, sono andate bene alla luce di questi risultati perchè dovremmo cambiare le nostre impostazioni. Anche perchè se non funzionassero sarebbero i Della Valle a pagarne il prezzo. Babacar? Dopo il campionato parleremo del suo futuro, ma rappresenta il domani della Fiorentina. Firenze? Per esempio quel che hanno fatto i tifosi domenica. Quello è amore. Hanno lo stesso amore che abbiamo noi nel nostro lavoro, poi le delusioni ci possono sempre stare. Se domenica la squadra ha fatto quel che ha fatto è perchè non poteva fare di più. Fare tre competizioni costa tantissima fatica. A Firenze poi c'è una cucina straordinaria, e si fa male a sceglierne uno solo".