COMMISSO TORNA A PARLARE E RILANCIA LE PROPRIE SFIDE. CON UNA RIFLESSIONE SUL FUTURO
Rocco Commisso torna a rilasciare una lunga intervista dopo l’ultimo intervento arrivato nel giorno della finale di Conference ad Atene. Lo fa con un’intervista che stupisce, più che altro perché rilasciata alla Gazzetta dello Sport e al giornalista, Andrea Di Caro, con cui a lungo ha portato avanti una battaglia mediatica e legale per alcune frasi che lo avevano duramente ferito per un accostamento infelice come oggi sottolineato dallo stesso giornalista della rosea.
Il presidente Commisso ha toccato tutti i principali temi di interesse, sottolinenando ancora una volta il dispiacere per non essere riuscito a fare lo stadio di proprietà principalmente per un mancato aiuto dalla politica, oltre che ribadendo come la Fiorentina non metterà un euro nel rifacimento del Franchi, lasciando definitivamente tutto in mano al Comune e ai soldi “pubblici” arrivati per completare il progetto.
Ma Commisso ha parlato molto anche del resto, partendo da una questione di fondamentale importanza per lui come quella della sanità dei conti, che sono giustamente un fiore all’occhiello e che non gli fanno invidiare nemmeno i club che hanno vinto qualcosa, a parte l’Atalanta, che pur essendo partita prima nella progettualità e nella strategia sportiva (sottolineatura importante del presidente), ha però raggiunto gli obiettivi che anche Commisso sembra essersi posto: vittorie e partecipazione alla Champions.
Da questi obiettivi comunque riparte la rivoluzione viola. Gli undici acquisti, mix tra esperienza e gioventù, serviranno per puntare a migliorare l’8º posto dell’anno scorso. Dopo le dichiarazioni di Pradè a giugno, anche Commisso ha ribadito che l’ambizione è quella, migliorare e scalare la classifica. Certo, ci vorrà un po’ di tempo a Palladino per sistemare i tanti acquisti arrivati in estate, ma l’obiettivo è stato fissato anche dal presidente ed ora non si potrà dire che la squadra non ha chiaro cosa dovrà fare per soddisfare tifosi e proprietà. Anche gli intenti di Conference hanno lo stesso tono, per il terzo anno di fila si proverà a vincerla. Nel nome di Joe ovviamente, ma anche di tutti coloro che ci hanno provato nei primi due anni senza riuscirci.
Commisso ha confermato la sfida al calcio italiano, ai club indebitati, a coloro che portano avanti un modo di fare calcio non in linea con i suoi principi. Lo ha fatto con toni più morbidi del passato ma sempre fermi e decisi. Tra le righe il presidente ha parlato anche e per la prima volta, di una Fiorentina che non lo vedrà più presidente. Lo ha fatto sottolineando che non ha nessuna intenzione di passare la mano, attualmente. Ma ha anche dichiarato che non lascerà mai la Fiorentina nei guai, quando un giorno deciderà di cederla. Non è un’apertura alla cessione, sia chiaro, ma per la prima volta non c’è un muro infastidito davanti alla precisa domanda del cronista. Si vedrà. Adesso Commisso ha voluto mandare un messaggio distensivo a tante componenti del calcio, compresa la stampa. In più ha fissato gli obiettivi e lanciato la sfida all’Italia e all’Europa. Diamo tempo a Palladino di lavorare, ma il presidente vuole migliorare sul campo e non solo per quanto riguarda infrastrutture e battaglie extra calcio. Ed è una grande notizia per tutti.