COMMISSO ELEVA IL MERCATO
In queste ore, come d'altronde per ogni tema che riguardi più da vicino il calcio giocato o le dinamiche ad esso legate, si fa fatica a raccontare con la puntualità che ci contraddistingue un elemento già di per sé notevolmente cangiante quale il calciomercato. E se delle offerte che saranno rispedite al mittente per i gioiellini Chiesa e Castrovilli ne parla già in maniera diffusa il proprietario viola Rocco Commisso, è possibile invece porre una riflessione circa la qualità cresciuta, almeno rispetto agli ultimi tempi, dei nomi accostati alla Fiorentina in ottica calciomercato.
Si potrebbe anzi obiettare che questo mutamento sia arrivato in maniera quasi naturale assieme all'avvento fiorentino del miliardario italo-americano. Per fare un esempio concreto, basti pensare all'arrivo in estate di Ribery, preso sì a costo zero - almeno per quanto riguarda il cartellino - ma comunque pur sempre un profilo da stella del calcio internazionale, oppure ad interessamenti di lusso quali quelli su Tonali. O ancora, per rimanere ad un riferimento dell'estate, le proposte sul piatto dei centrocampisti De Rossi e Nainggolan.
Il nome del belga, tra le altre cose, è tornato fortemente di moda nel corso delle ultime settimane, seppure su quel fronte non sembrerebbero registrarsi significativi passi in avanti. Al pari di un altro ex giallorosso, formalmente ancora tale, quale Florenzi: l'esterno è molto legato a Pradè, e lo era in particolar modo con il precedente tecnico Montella, che lo fece esordire con la Roma. Ultimi ma non ultimi i nomi di Bonaventura o Belotti, due giocatori di un certo status nel panorama del calcio italiano, due identikit piuttosto distanti dai tanti nomi esotici, o di giovani semi-sconosciuti di belle speranze che hanno regnato negli accostamenti a Firenze nei dintorni delle sessioni di mercato degli scorsi anni. A prescindere dalla loro effettiva vicinanza o meno, uno dei tanti indicatori che l'aria sembrerebbe essere davvero cambiata.