CERCASI GOL DISPERATAMENTE: I NUMERI DELL’APPANNAMENTO OFFENSIVO VIOLA
Il pareggio conquistato ieri dalla Fiorentina contro l’Hellas Verona è stato salutato da addetti ai lavori e protagonisti viola come un mezzo passo falso per le ambizioni europee della squadra di Vincenzo Italiano. Oltre a rappresentare una frenata nella corsa alle romane, l’1-1 contro la squadra di Tudor ha evidenziato alcune carenze che sembrano ormai essersi cronicizzate: se ci concentriamo sulla fase di finalizzazione, la prestazione di ieri segue la falsariga delle ultime uscite della Fiorentina che, come ripetuto anche dallo stesso Italiano, sta trovando più difficoltà del previsto nel trovare la via del gol. Per analizzare questo momento di appannamento ci si può poggiare sia sulla gara con l’Hellas che in quanto prodotto dai viola nell’ultimo mese, ovvero da dopo l’addio di Dusan Vlahovic.
I novanta minuti di ieri sono esemplificativi dell’aridità sotto porta: come contro la Juventus, col Verona la Fiorentina ha costruito diverse palle-gol ma è riuscita ad andare a segno solo grazie alla gran giocata di Krzysztof Piatek in avvio. Il tanto ricercato contributo dagli esterni anche ieri non è arrivato e così il più pericoloso è stato Lucas Torreira, che nel secondo tempo è andato per tre volte vicino al gol con alcuni inserimenti brillanti. Il fatto che sia l’uruguaiano, che in carriera non ha mai segnato più di 2 gol in una stagione tranne che nell’ultima annata alla Sampdoria (quando ne ha fatti 4) il più pericoloso nell’area di rigore avversaria è indice di qualche problema per la Fiorentina, che sembra proprio mancare di giocatori con reti nel serbatoio: se guardiamo la formazione schierata ieri da Italiano, l’unico della Fiorentina con più di 8 gol all’attivo nelle ultime due stagioni è Piatek; il resto dei compagni, lo si è visto anche ieri, fa fatica ad essere incisivo sotto porta ed in tal senso l’assenza di un giocatore dall’inserimento facile come Giacomo Bonaventura si è fatta sentire eccome.
Se allarghiamo il discorso alle ultime sei partite di campionato (ovvero il campione di gare senza Vlahovic), la Fiorentina ha segnato 6 reti in altrettante uscite: 3 con Piatek, e una con Cabral, Sottil e Amrabat. Il problema sotto porta dei viola è evidente soprattutto se tariamo i gol ai tiri tentati: ieri sono stati 8 (soli 2 nello specchio), ma in generale in questa striscia di gare non sono mai stati meno di 7. Con quello di ieri, sono solo 2 le reti segnate nelle ultime 4 uscite in casa (coppa compresa); da fine gennaio solo in un’occasione, contro lo Spezia, la Fiorentina è riuscita a segnare più di un gol ( Piatek e Amrabat) a fronte però di 21 conclusioni tentate nella gara del Picco.
L’appannamento sotto porta è uno dei principali motivi della frenata viola, visto che nelle partite prese in esame (ovvero contro Cagliari, Lazio, Spezia, Atalanta, Sassuolo e Verona) all’andata la Fiorentina aveva collezionato 11 punti (a fronte degli 8 al ritorno) e 11 reti. La partenza di Vlahovic, lo ha ribadito Italiano ieri, ha scombinato completamente un impianto offensivo che si reggeva sui gol ma soprattutto sui movimenti del serbo. Aspettando il pieno inserimento di Cabral, Piatek in quanto a marcature non sta facendo per adesso sentire la mancanza dell’ex numero nove viola, ma sul piano del gioco il tecnico della Fiorentina sembra ancora dover trovare una strada alternativa.