CAMBIA IL RIVALE, NON LE GERARCHIE
Era il 9 luglio 2022 quando la Fiorentina sembrava aver messo in atto una sorta di ribaltamento di fronte tra i propri legni della porta: la società viola ufficializzava l’arrivo di Pierluigi Gollini, già stato a Firenze diversi anni or sono.
Con lo sbarco dell’ex Tottenham in viola sembrava che la Fiorentina volesse fare uno step in avanti nel reparto portieri, acquistando un elemento già affermato in Italia e anche protagonista nell’Europa che conta, avendo nel curriculum diverse presenze da titolare anche in Champions League. Eppure, dal suo arrivo, le cose non sono tuttora cambiate. Pietro Terracciano è rimasto saldamente il portiere a cui Italiano preferisce affidare le chiavi della porta gigliata, avendolo di fatto confermato come portiere titolare in campionato, relegando Gollini al “ruolo” di estremo difensore per le gare di Conference League.
Una strada che aveva già percorso il suo predecessore Bartlomiej Dragowski, anch’egli sbarrato da Terracciano nonostante partisse con i favori del pronostico per la staffetta portieri, tanto da chiedere la cessione in estate accasandosi allo Spezia. Gollini era stato scelto dai dirigenti di Commisso proprio per migliorare la situazione, prelevando un portiere d’esperienza e di livello, che potesse portare una crescita per il reparto difensivo e per l’intera squadra. Ma così non è andata.
La partita di domani poteva essere la sfida a distanza tra i due estremi difensori scelti, prima e dopo, dalla Fiorentina per trovare un punto di riferimento per la propria porta. E invece così non è stato perché in entrambi i casi, vuoi per demeriti di uno o per preferenze di Italiano in base alle proprie caratteristiche, Pietro Terracciano ha sempre prevalso nelle scelte dell’attuale allenatore viola, e sarà saldamente al suo posto anche nella gara di domani al Picco.