C'ERA UNA VOLTA LA CANTERA DEI FIGLI D'ARTE: VIOLA, QUANTI ADDII ECCELLENTI

09.10.2020 13:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
C'ERA UNA VOLTA LA CANTERA DEI FIGLI D'ARTE: VIOLA, QUANTI ADDII ECCELLENTI

C’è stato un tempo, nemmeno poi tanto lontano, in cui la Fiorentina è stata realmente la cantera dei figli d’arte di tutta Italia. Ovvero il settore giovanile dove i campioni vicini e lontani dei tempi recenti sceglievano di far crescere i propri figli, nella speranza - un giorno - di vederli debuttare nel calcio che conta col sogno di seguire le orme paterne. Con l’addio di Federico Chiesa, passato alla Juventus, in casa viola si è di fatto chiuso un ciclo che era iniziato alcuni anni fa, in cui nel vivaio diretto da Vincenzo Vergine prima e da Valentino Angeloni poi sono passati alcuni calciatori con cognomi decisamente pesanti. 

Da Nicolò Zaniolo (figlio di Igor, attaccante classe ’73 che ha scritto le pagine più importanti di storia calcistica a La Spezia e Messina), passando per Riccardo Sottil, Riccardo Baroni e Ianis Hagi (il primo adesso in prestito al Cagliari, il secondo ceduto definitivamente al Frosinone, il terzo - autentica delusione in viola - oggi ai Rangers di Glasgow) sono tanti i nomi che assieme alla tanto chiacchierata coppia dei fratelli Chiesa, Federico e Lorenzo, sono passati dai campi della Trave fino a quelli del Poggioloni per approdare poi in Primavera al Bozzi. Tutti con l’obiettivo di diventare da grandi un punto di riferimento per la Fiorentina, prima che si mettesse di mezzo il destino. 

Non solo loro, tuttavia. Perché in attesa di capire cosa sceglierà di fare Chiesa jr (le pesanti offese ricevute via social per l’addio di Federico potrebbero spingere babbo Enrico a far cambiare aria al fratellino più piccolo), nel corso del mercato estivo hanno lasciato Firenze altri tre figli d’arte: Niccolò Bigica (figlio dell’ex tecnico della Primavera, rimasto tuttavia in viola solo per una manciata di partite e oggi alla Fermana), Christian Comotto (difensore giovanissimo di cui si parla un gran bene ma approdato di recente al Milan) e soprattutto - non tanto per le qualità tecniche, quanto per il cognome - Seif Ribery, figlio del grande FR7 che dopo un solo anno nel settore giovanile viola ha fatto ritorno in quello del Bayern Monaco.

La diaspora dei figli d’arte, tuttavia, è stata per adesso contenuta, visto che qualcuno ancora in viola è rimasto: sono in tutto cinque i baby viola (dai cognomi di un certo livello) che ancora militano nel vivaio del club di Commisso. È il caso di Edoardo Vascotto (classe 2006 e giglio di Andrea, passato in viola nel ’92-’93), Daniel Buso, Lapo Amerini (primogeniti di Renato, ex gigliato ed attuale allenatore dell’Under-18 - con il quale, a proposito di cognomi pesanti, collabora anche Max Vieri, fratello di Bobo - e di Daniele, oggi procuratore) e gli Under-15 Edoardo Sadotti e Tommaso Rubino, discendenti di Mirco (toscano ma mai passato per la Fiorentina durante la sua carriera di calciatore) e Raffaele, oggi osservatore dopo una vita da attaccante. Un nuovo capitolo è pronto ad essere scritto.

Nella foto dell'articolo e in basso, da sinistra verso destra, Ianis Hagi, Riccardo Sottil, Federico Chiesa, Riccardo Baroni e un giovanissimo Nicolò Zaniolo: