BORRIELLO, Corvino chiamami. E la SPAL...
Marco Borriello, attaccante della SPAL, ha così parlato ai microfoni dei media presenti, tra cui FirenzeViola.it, dagli stand della kermesse cittadina Pitti Immagine:
"Per me è la prima volta a Pitti, e sta diventando un incontro della moda sempre più importante. Sullo stile mi comporto in modo naturale, mi piace vestirmi semplice. Al campo vado spesso in tuta e nelle varie occasioni mi presento con il dress code adatto. Futuro? Se ne sta occupando il mio avvocato, preferisco non parlarne. È stato un anno in cui non ci siamo trovati bene, né dal punto di vista medico né da quello tecnico. Sono ancora sotto contratto con la SPAL: se mi vorranno ancora in squadra mi comporterò da professionista. Ma è tutto in standby. Sono un giocatore da 15 anni e la mia carriera dice che ho fatto quasi 400 presenze e 100 gol in A. Non credo che un anno andato male, soprattutto per un infortunio, possa infangare il mio nome. Kluivert Jr? Il nome è importante. Qui in Italia dimostrare è difficile, ma vedendo le giocate in tv mi pare prometta bene. Spero possa fare bene perché a Roma ho lasciato tanti amici e spero possano tornare a vincere. Milan? Peccato vederlo così, è una squadra che ha dominato. Io ci ho giocato in anni gloriosi: è la società in cui sono nato calcisticamente e cui sono più legato. Fiorentina? Montella mi voleva portare, poi però andai alla Juve e vinsi lo Scudetto. Corvino lo conosco bene, mi voleva portare a Bologna. Chi non vorrebbe giocare alla Fiorentina... Hanno un attaccante forte ma alla mia età devo valutare. Se mi faranno una proposta valuteremo. Italia? In questo periodo generazionale facciamo fatica. Normale avere difficoltà se facciamo paragoni con il 2006. Bisogna avere fiducia anche se siamo sotto rispetto alle altre nazionali europee. Ci difendiamo bene con la tattica ma non basta più: servono anche fisico e tecnica. Spero vinca un europea, anche se le sudamericane sono attrezzatissime. Messi? Gli auguro di vincere che per noi spettatori è un bel vedere. Professionismo? Mi ha dato e tolto. Forse mi manca un po' di libertà".