BEPPE-BIS, DOPO IL CASTING ALLA FINE HA VINTO ROCCO

30.07.2020 19:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
BEPPE-BIS, DOPO IL CASTING ALLA FINE HA VINTO ROCCO

All’inizio era stato Ivan Juric il profilo individuato dalla Fiorentina per gettare le basi in vista della prossima stagione. Poi, dopo il suo no e la scelta di andare avanti con il Verona, è stata la volta di Marco Giampaolo e di Eusebio Di Francesco, tecnici ambiziosi, reduci da due annate da dimenticare ma con una grande voglia di riscatto. Ma soprattutto con in testa un’idea di calcio che tanto piace al direttore sportivo Pradè, il primo a spendersi in prima persona e a contattare in lungo e in largo una lista molto più ampia di questa di allenatori ai quali andasse bene il progetto Firenze. Qualche no è arrivato, tanti forse e due sì ben decisi. Quello di Giampaolo ma soprattutto quello di Di Francesco, che pur di venire a Firenze nelle ultime settimane aveva rifiutato anche le proposte di Real Betis e Alaves, conscio dell’interesse del club di Rocco Commisso. Che per la verità, pur avendo mandato più volte in avanscoperta i suoi uomini (Pradè, appunto, e Barone) non è mai stato convinto dei nomi che gli sono stati sottoposti. Scegliendo alla fine di agire in prima persona, come già aveva fatto all’inizio del luglio scorso confermando sulla panchina viola Montella.

Una scelta che a posteriori non ha pagato, visto che oltretutto il feeling tra l’aeroplanino e lo spogliatoio è sempre stato di bassissimo. Eppure la logica di mister Mediacom è sempre stata chiara: non si licenzia nessuno se non c’è un buon motivo. Una più che valida motivazione è arrivata però a pochi giorni dalla vigilia di Natale, dopo l’1-4 subito al Franchi con la Roma, circostanza nella quale per la prima volta nell’ambiente viola ha iniziato a circolare con insistenza il nome di Beppe Iachini. Tecnico del quale, per la grinte e uno stile di gioco retrò, si è subito innamorato Commisso, che esattamente come un anno fa ha voluto avere l’ultima parola anche in questo caso sulla guida tecnica della Fiorentina. La leggenda secondo la quale Rocco non avrebbe voluto un terzo tecnico a libro paga dopo Montella e Iachini non sta in piedi, visto che c’era una clausola rescissoria che il club avrebbe sfruttato in questi giorni se avesse deciso di non confermare l’allenatore marchigiano: è stato piuttosto il feedback (per usare una parola a lui cara) che negli Usa è arrivato da dentro lo spogliatoio che ha convinto il presidente a concedere una seconda chance all’uomo col cappellino, che in questi mesi ha saputo instaurare un legame molto profondo coi big dello spogliatoio (Ribery e Chiesa) e coi nuovi arrivati (Cutrone su tutti).