ATTACCO, Solo due volte su dodici rimasto a secco
L'analisi delle prime dodici partite della Fiorentina con Vincenzo Italiano in panchina deve soffermarsi necessariamente sui numeri dei due reparti, anche in virtù del "difendere bene ed attaccare benissimo" che rapidamente è diventata catchphrase del suo corso a Firenze. Alla luce dei dati offensivi della Fiorentina, si può sostenere che Italiano sia sulla buona strada per arrivare ad un accettabile punto d'equilibrio verso entrambe le direzioni. Per quanto riguarda la retroguardia, con le ultime due partite casalinghe sono arrivate le prime due porte inviolate del campionato, dopo quella dell'esordio in Coppa Italia col Cosenza: senz'altro in tal senso ha favorito il livello non irresistibile offerto da Cagliari e Spezia, ma c'è anche merito della Fiorentina.
Sul fronte dell'attacco l'andamento è inversamente proporzionale: le prime otto partite, coppa compresa, hanno visto i viola andare sempre in rete, poi sono arrivate due uscite a vuoto nell'arco di tre partite, entrambe in trasferta. La prima volta a Venezia, poi due turni più tardi a Roma, con la Lazio di Sarri. Non può essere del tutto un caso che tutte e due le volte siano successive alla pubblica esternazione di Commisso sul mancato rinnovo di Vlahovic con notizie annesse che hanno riscaldato forse un po' troppo l'ambiente. Sul lato delle occasioni create, però, le ultime gare casalinghe hanno fatto tornare il sorriso e allontanato l'idea di una Fiorentina che raccoglie più di quanto effettivamente prodotto, come suggeriva invece il dato sugli Expected Goals appena due settimane fa.