A LUCE SPENTA
C’è una certa differenza tra il secondo tempo giocato tre giorni fa contro il Bologna e i minuti di recupero della gara odierna con la Lazio, non solo per l’inevitabile divario tecnico tra le due avversarie. Il problema, semmai, è che se domenica gli uomini di Prandelli avevano realmente recuperato metri e sicurezze nell’arco di tutta la ripresa oggi a Roma le lacune della prima frazione (già ampiamente viste negli ultimi mesi) si sono prolungate nella seconda. Con il risultato di un risveglio troppo tardivo, arrivato grazie a un rigore guadagnato da Vlahovic ma quando tutto era ormai pregiudicato.
Ancora una volta è così una sorta di blocco mentale la zavorra che tiene i viola fermi nello scacchiere tattico, oltre che la luce che Ribery non riesce ad accendere, mentre un’ordinata Lazio non deve fare molto altro se non sfruttare l’iniziale disattenzione che porta Caicedo al primo gol. Anche quando gli uomini di Inzaghi non spingono, nel secondo tempo, la Fiorentina fa qualcosa di più ma senza pungere in attacco, e di fatto solo dopo aver accorciato le distanze sembra finalmente giocare con la giusta intensità. Di certo per Prandelli aiuti dalla panchina non sembrano arrivarne, sia perchè a fronte del problema di Ribery l’impatto di Eysseric è fin troppo morbido sia perchè lo stesso Kouame non ha tempo e modo d’incidere.
Il fatto però che determinati problemi siano ancora evidenti non cambia il destino di una squadra il cui effetto post-Juve adesso appare già dissolto. Domenica, al Franchi contro il Cagliari, Prandelli dovrà fare a meno dello squalificato Castrovilli e sulle condizioni di Ribery servirà prima di tutto cautela (Prandelli ha parlato di un blocco alla rotula - LEGGI QUI), insomma non il quadro migliore nei primi giorni di un mercato che si preannuncia attivo soprattutto in uscita, per chi ancora ieri non ha visto campo come Duncan o per chi potrebbe aver mercato come Lirola o Kouame. Strada in piena salita, in altri termini, sperando che un mercato più efficace rispetto al passato renda meno insolvibili gli enigmi (anche mentali) di questo gruppo.