A CACCIA DI CONFERME
Il conto alla rovescia è già cominciato. E poco cambia la data ufficiale del via alle trattative se, come probabile, il mercato entrerà nel vivo come minimo solo dopo la metà di gennaio. Il gran ballo dei nomi è già partito, e le idee non mancano. In effetti saranno soprattutto quelle a fare la differenza, anche perchè di soldi ce ne sono ben pochi. Un po' ovunque. Ecco perchè la stessa Fiorentina cerca soprattutto di intavolare dialoghi aperti agli scambi, e perchè di recente club come Torino o Udinese sembrino interlocutori ricorrenti per i viola.
D'altronde con i friulani non è mai mancato il feeling sul mercato, e pur con il vantaggio temporale maturato dalla Sampdoria, l'ipotesi Muriel resta del tutto in piedi. Al pari di ulteriori riflessioni da sviluppare in ambito di portiere (leggere alla voce Brkic, visto che difficilmente Scuffet sarà lasciato libero) se Neto dovesse salutare tutti a gennaio. Diverso il discorso legato al Torino, soprattutto se come pare Ilicic non abbia gradito troppo la destinazione granata al pari di Atalanta e Udinese. Lo sloveno resta al metà del guado, bloccando di fatto eventuali mosse in entrata della Fiorentina.
Una Fiorentina potrebbe sì pensare a rinforzi sul mercato (e restando in granata il nome di Quagliarella potrebbe essere spendibile) ma che nell'immediato dovrà prima di tutto vendere. Liberando Marin, provando magari a piazzare Lazzari (il Cagliari ci sta pensando), valutando il futuro di Brillante (Empoli e Verona sono due idee realistiche), attendendo responsi dai vari Neto, Aquilani, Pasqual tutti legati a doppio nodo al discorso dei rinnovi contrattuali. Una mole di lavoro non indifferente che già fa parlare, e parecchio. Perchè oltre la squadra di Montella, mai come oggi, sia Pradè che Macia saranno chiamati a rinforzare le proprie posizioni, non necessariamente certe di future conferme.