13 GIORNI
E’ finita dopo nemmeno due settimane. Soltanto tredici giorni fa Rino Gattuso si era presentato al centro sportivo Astori per il primo contatto con il suo nuovo mondo, tredici giorni in cui tutto è precipitato a una velocità incredibile. Come si sia arrivati a questo punto fa già parte della cronaca, rappresentata da screzi e diverbi cominciati sul mercato e proseguiti di fronte a una trattativa per Serio Oliveira che ha subito sparigliato qualsiasi scenario.
Il ruolo di Mendes nel mercato viola, il numero dei suoi assistiti che sarebbero dovuti arrivare, le visioni di Gattuso sui rinforzi necessari e su quanto modificare la rosa attuale, e poi ancora la distanza diventata immediatamente ampia tra le valutazioni dei club come il Porto e quelle della dirigenza viola fino al forte diverbio che nel weekend aveva già pregiudicato ogni ipotesi di restare insieme. La Fiorentina e Gattuso si dicono addio senza praticamente aver mai cominciato a lavorare insieme, o meglio, dopo soli tredici giorni di lavoro insieme.
Insieme alla firma arrivata in mattinata si racconta di un accordo di riservatezza che non porterà a grandi spiegazioni su quanto avvenuto, qualcosa probabilmente filtrerà al netto di eventuali smentite ufficiali, ma quel che resta sul tavolo è l’ennesimo cambio di panchina, il repentino cambio di prospettive dopo che - almeno così era stato detto - Gattuso era scelta presa da tempo (con tanto di visita alla famiglia da parte del d.g. Barone) e soprattutto il crollo di qualsiasi garanzia avesse potuto rappresentare l’ex tecnico del Napoli.
Se poi è più che legittimo pensare che Commisso non volesse legarsi troppo a condizioni dettate da un procuratore potente come Mendes, o accettare in silenzio tempi e valutazioni notevoli a fronte di giocatori comunque di valore europeo, è molto più difficile capire come e perchè una situazione del genere non potesse essere prevista, o come minimo preventivata nei colloqui tenuti con Gattuso in fase di trattativa. Mesi fa. Possibile che in soli tredici giorni siano evaporate tutte le rassicurazioni, da una parte e dall’altra, che avevano portato al sodalizio Fiorentina-Gattuso?
Lo stesso tecnico, che proprio dopo la sfida del Franchi pareva nuovamente dubbioso sull’avventura fiorentina, non ha poi impiegato molto a far saltare il banco, anche in fase di discussione con toni forti, quasi che fin dall’inizio fosse chiaro che nessuna concessione alla totale autonomia sarebbe stata tollerata. E di autonomia evidentemente si è discusso, in una divisione intestina che ha impiegato pochissimo a emergere. Visto con questa prospettiva, col senno del poi, il matrimonio tra Fiorentina e Gattuso partiva con basi come minimo fragili, e forse potrebbe essere persino un bene aver chiarito tutto dopo poco tempo, ma la strada che ora devono percorrere i viola è di nuovo in forte salita. E per chiunque arriverà (da Ranieri a Rudi Garcia passando per Mazzarri o De Rossi) sarà tutt’altro che semplice riportare la normalità in una società inevitabilmente in grande difficoltà.