VITALE, Punterei su Spalletti. Chiesa: serve altra testa

08.07.2020 13:45 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lady Radio
VITALE, Punterei su Spalletti. Chiesa: serve altra testa
© foto di Federico De Luca

Il dirigente sportivo Pino Vitale parla così dei principali temi in casa Fiorentina, partendo dal physique du role dell'ideale allenatore viola: "Se prendiamo Spalletti come allenatore vorrebbe dire partire da un fuoriclasse: sarebbe benissimo, e su di lui poi puoi cominciare a lavorare. Ma bisogna partire da qualcosa di sostanzioso, non da scommesse. Sono convinto che De Rossi nel calcio farà bene perché è persona e allenatore serio, anche perché viene da una famiglia stupenda. Un po' d'esperienza però nella vita non guasta mai, non tutti hanno la fortuna di Mancini... Io in questo momento punterei su Spalletti".

Cosa direbbe a Ribery?
"Gli direi che certe cose capitano da tutte le parti. Trovare casa sottosopra è come sentirsi violentati, ma Firenze non è una città civile... Di più. Si sta da campioni del Mondo, e passato lo scoramento tutto tornerà come prima".

Con Chiesa come andrà?
"Bisognerà capire anche chi sarà l'allenatore, ma con una situazione così per raggiungere le cifre dell'anno scorso bisogna essere davvero bravi. Se rimane deve pensare a giocare bene: è forte, ma non può tirare in porta da qualsiasi posizione, anche da 30 o 40 metri. Quest'anno ha dato davvero molto poco per le sue caratteristiche. Ricordiamoci che si parla di ragazzi di 20 anni: se a un operaio di 40 anni fai vincere 2 milioni alla lotteria, comunque perderà la testa anche lui. Bisognerà gestirlo, ha attraversato un periodo in cui lo volevano tutti, si sarà sentito fare grandi promesse. Basta fargli una grande squadra, poi puoi anche accontentarlo economicamente ma a lui serve un'altra testa".

Che ne pensa del primo anno di Commisso?
"Da fuori siamo tutti professori, io voglio solo aiutare chi ha un entusiasmo così. L'anno è stato difficilissimo, lui dice che vuole giocare per l'Europa e io ci credo: ci vuole più qualità per fare meglio, tenendo i giocatori interessanti più altri due-tre ed un allenatore bravo. Migliorandosi, poi, si può giocare per tutto".